Procura di Firenze e Guardia di Finanza stanno esaminando tutti gli atti acqusiti ieri nella sede della Regione Toscana e in quella società Autolinee Toscane nell'ambito dell'inchiesta aperta sul bando di gara della Regione per aggiudicare l'intero trasporto pubblico locale su gomma della Toscana per 11 anni a un gestore unico. Turbativa d'asta e falso sono i reati ipotizzati dal procuratore aggiunto Luca Turco e dal pm Antonino Nastasi, titolari del fascicolo. Almeno due, secondo quanto emerso finora, sono gli indagati, cioé un funzionario della Regione Toscana e il responsabile unico del procedimento (Rup).
Ieri la guardia di finanza ha acquisito documenti presso gli uffici della Regione Toscana e nella sede di Scandicci di Autolinee Toscane spa, società del gruppo francese Ratp. Autolinee Toscana si è aggiudicata la gara, un appalto che avrebbe dovuto diventare operativo il primo giugno, data slittata di un mese a causa dell'emergenza Coronavirus.
Secondo quanto emerge, gli inquirenti stanno ricostruendo da qualche tempo il bando e in particolare le caratteristiche dell'offerta, attività per cui diventano utili i documenti avuti ieri. La gara è stata caratterizzata da un complesso contenzioso amministrativo aperto dal consorzio Mobit, formato da società di trasporto toscane che concorrevano insieme all'aggiudicazione, contro la stessa Autolinee Toscane spa.
Nel dicembre 2019 il Consiglio di Stato, esprimendosi su una precedente sentenza del Tar, ha valutato la gara come legittima e quindi ha confermato la regolarità dell'aggiudicazione ad Autolinee Toscane spa.
"La Guardia di Finanza si è rivolta alla Regione per acquisire la documentazione sugli atti di gara, ricevendo il massimo della collaborazione. Confermiano la massima fiducia nella correttezza dell'operato dei funzionari dei nostri uffici e siamo certi che anche questo procedimento lo dimostrerà, così come accaduto fino ad oggi con i ricorsi in sede amministrativa", dice l'assessore toscano ai trasporti Vincenzo Ceccarelli.