PAVIA. Il modello Pavia per arginare la movida e per far rispettare le norme anti Covid sarà esteso a tutta la provincia. I provvedimenti, per limitare il consumo di bevande alcoliche nelle ore notturne, sono stati discussi ieri pomeriggio nel corso di una riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Per il momento sarà solo un esperimento che durerà questo fine settimana, dalle 22 di venerdì sera alle due della notte di lunedì. Poi saranno effettuate le valutazioni finali e, in caso di mancato rispetto delle disposizioni, saranno adottate soluzioni più drastiche.
Provvedimento sperimentale
Il prefetto Rosalba Scialla non ha perso tempo. Dopo lo scorso fine settimana, che ha visto i giovani riversarsi nelle piazze e nelle strade del centro storico di Pavia e di Vigevano sino a tarda notte, ha deciso di intervenire. Il Covid è tutt’altro che vinto e il rispetto delle norme è fondamentale. La responsabile di palazzo Malaspina ha cercato, per il momento, una soluzione “morbida”.
Ecco le decisioni che sono state prese durante il comitato provinciale: in pratica sono state accettate le stesse limitazioni che erano state introdotte a Pavia dal sindaco Fabrizio Fracassi dopo un confronto con le associazioni di categoria.
No alcolici in strada dopo le 24
Alla riunione, effettuata in video conferenza, hanno partecipato anche i sindaci di Voghera, Vigevano e di Carbonara Ticino oltre ai vertici provinciali delle forze dell’ordine. I supermercati e i negozi di generi alimentari non potranno vendere bevande alcoliche per asporto dopo le 22 di sera. Proposto il divieto assoluto per bar, ristoranti e locali di intrattenimento di vendere bevande alcoliche per asporto dopo la mezzanotte. Dopo la mezzanotte e sino alla chiusura la vendita di bevande alcoliche sarà permessa solo con la consumazione al tavolo. Per tutti gli esercizi pubblici è stata disposta la chiusura al pubblico non oltre le due di notte.
Questi provvedimenti sperimentali inizieranno venerdì sera e si concluderanno solo nella notte tra domenica e lunedì. In questi tre giorni del fine settimana le forze dell’ordine cercheranno di monitorare il comportamento dei giovani. Previste anche sanzioni di 400 euro in caso di inosservanza. I sindaci che hanno partecipato alla riunione hanno accettato la proposta.
«Voglio chiarire un aspetto importante di quello che abbiamo deciso – spiega il prefetto Rosalba Scialla – il mio non è un ordine, del resto non può esserlo, ma solo un invito ai sindaci. E infatti ho inviato una mail ai sindaci dei comuni della provincia affinchè nei loro territori adottino, nel fine settimana, questi provvedimenti. E’ un esperimento che spero possa essere utile. Spero che tutti accettino il mio invito per avere un unico regolamento».
Con tutta probabilità l’invito del prefetto Rosalba Scialla sarà accolto all’unanimità. «Poi – conclude il prefetto Scialla – dopo questo weekend di prova valuteremo la situazione durante un altro incontro. Se sarà necessario saranno presi provvedimenti più drastici. Dobbiamo capire che stiamo vivendo giorni cruciali per la fase 2 e dobbiamo rispettare le regole ».«Qualcuno ha parlato di modello Pavia – spiega il sindaco Fabrizio Fracassi – forse è eccessivo, ma fa piacere che le nostre scelte vengano prese in considerazione anche al di fuori della città. La nostra ricetta è questa: fiducia abbinata al rigore, gradualità dei provvedimenti e uniformità. Non crediamo che le restrizioni debbano essere subito drastiche: ai commercianti deve essere data la possibilità di lavorare in maniera sostenibile e ai cittadini non può essere negata la libertà. Certo, se poi non si rispettano le regole, è giusto che le restrizioni e le sanzioni diventino più pesanti. Quanto dell'uniformità, non avrebbe senso una regola qui e una regola diversa a 5 km di distanza. Per questo è importante, pur nella rispettiva autonomia, andare nella stessa direzione». —
