Due transessuali italiane sono state bloccate e trattenute all’aeroporto di Sharm El Sheik il 23 agosto. Erano in vacanza con due amici e, appena atterrate, sono state trattenute dalla polizia aeroportuale. Si tratta di Cosimo Loredana Corallo, 43 anni, e Michele Mikaela Sannicandro, di 45 anni, entrambe originarie di Bitonto, in provincia di Bari. Il fermo provvisorio, in attesa del rimpatrio in Italia previsto nel pomeriggio del 24 agosto, sarebbe dovuto al fatto che le autorità egiziane non ritengono validi i loro documenti in quanto le foto non coincidono con il loro aspetto. Gli amici che viaggiavano con loro parlano di visto negato per il loro orientamento sessuale.
“Mia sorella è stata fermata in aeroporto – ha spiegato Ivana Sannicandro, sorella di Mikaela – la motivazione è che pensano che i documenti non corrispondano a lei, a loro. Non sono documenti falsi, ma sono stati bloccati e trattenuti”. “Se non rientrano oggi, vado io”, ha aggiunto, spiegando che ancora non hanno provveduto a chiamare l’avvocato. La famiglia della 45enne e quella di Loredana Corallo non hanno loro notizie da quando alle 15 del 23 agosto si sono presentate al desk del controllo dei documenti dell’aeroporto di Sharm El Sheik. Ad avvertirle sono stati infatti i due amici in vacanza con loro che poi hanno proseguito il viaggio e sono arrivati a destinazione.
“Abbiamo chiamato il consolato italiano al Cairo, ma la risposta è negativa: verranno imbarcate al primo volo disponibile, come se fossero terroristi, come se fossero infettate… questo è razzismo“, scrive in un post che ha pubblicato sulla sua pagina Facebook, uno dei due amici. Ha ricostruito la storia spiegando che “tutto è iniziato quando siamo arrivati a Sharm. Eravamo in fila per il visto. All’improvviso un responsabile le chiama e le fa saltare la coda portandole in un ufficio di polizia dove le fanno domande. Da li perdiamo le loro tracce”. La consulente del tour operator che li aspettava fuori si è subito informata, ma la polizia non ha voluto rilasciarle perché, le spiegano “la foto sul documento non risulta reale”.
Nel frattempo il Gay Center ha chiesto l’intervento del ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi “per farle rientrare in Italia al più presto”, ricordando che “solo quest’estate, non è il primo episodio che viene segnalato: il 16 agosto scorso, sempre a Sharm el Sheik, infatti, una transgender partenopea denunciò, tramite Facebook, di avere ricevuto ‘sputi, offese e anche calci da parte della polizia perché in Egitto le persone transessuali non sono gradite'”. “C’è bisogno al più presto – ha aggiunto il portavoce Fabrizio Marrazzo – di una legge che tuteli le persone transessuali, garantendo loro documenti in linea con la loro identità, anche se non operate, affinché questi episodi umilianti non avvengano più”. Il ministero degli Affari esteri ha dichiarato che “l’Ambasciata d’Italia al Cairo, in stretto d’accordo con la Farnesina, si è immediatamente attivata ed è in contatto con le autorità locali e le connazionali, bloccate all’aeroporto di Sharm El Sheik, per prestare loro ogni possibile assistenza e agevolarne il rientro in Italia”. Loredana e Mikaela “stanno bene” e il loro rientro è previsto con un volo delle 16.30, riferisce l’ambasciata d’Italia al Cairo, che è in costante contatto con loro.
L'articolo Egitto, due transessuali italiane trattenute dalla polizia all’aeroporto di Sharm: “Foto sul documento non reale, saranno rimpatriate” proviene da Il Fatto Quotidiano.