Ma perché Salvini si agita così tanto? Davvero pensa di poter tornare al governo con i grillini che sarebbero ancora più arroganti di prima con la conseguenza di devastare quel poco che resta della nostra economia? Ha idea di quel che pretenderebbero?
Matteo dia retta a qualche saggio consiglio. Se Di Maio ha imboccato la strada del tentativo di accordo con Zingaretti non serve a nulla fargli fare pubblicamente la parte della prostituta che è: una volta con uno, una volta con l’altro, vediamo chi paga di più.
Se si accordano Pd e Cinquestelle, è perché lo vogliono e soprattutto perché sono terrorizzati da elezioni anticipate. Del resto, si poteva prevedere che staccare la spina nel momento più sbagliato avrebbe provocato la reazione di chi aveva scampato il pericolo subito dopo il 26 maggio. Era allora che invece bisognava rompere, non dargli il tempo di reagire.
C’è solo da sperare – magari ci aiuterà il Rosario – che non trovino la quadra. Il Pd che non manda giù la revoca delle concessioni autostradali; i Cinquestelle che devono fare i conti con l’isteria permanente che li caratterizza.
Tra martedì e mercoledì vedremo che cosa diranno a Mattarella. E anziché prestare tutta questa attenzione ai grillini che ha buttato giù, il capo della Lega farebbe bene a trattare con maggior rispetto chi si comporta con quella coerenza che sembra una virtù scomparsa dalla politica politicante in cui sembriamo di nuovo immersi.
C’è una forza politica – Fratelli d’Italia – che nessuno dei capigruppo della Lega e nessuno dei suoi parlamentari si può permettere di insolentire. Nessuno può chiedere a FdI di “adeguarsi”, vorremmo dire all’onorevole Molinari. Chi scopre oggi il percorso della sovranità vada a cercare negli annali della politica chi non è mai andato a inseguire benedizioni internazionali per affermare la forza e il valore della Patria. E quando anche a destra è successo, sono stati gli elettori a punirlo.
Abbiamo ascoltato dal Quirinale tre leader proporre tre cose diverse: Giorgia Meloni, almeno, ha chiesto con nettezza le elezioni. Berlusconi ha proposto un governo di centrodestra, opzione che non è proprio sul campo e nei pensieri di Mattarella; e Salvini elezioni (forse, a meno che i grillini non tornino ad abbracciarsi con la Lega).
Quest’ultima sarebbe la farsa finale, perché vorrebbe dire aver preso in giro gli italiani. Il Pd al governo – se riescono a mettersi d’accordo – ci va anche per l’evidente assenza di una strategia. E vorrà dire che la strategia bisognerà darsela per la battaglia di opposizione, facendolo capire magari proprio a Mattarella.
Datela ora l’idea di voler contrastare per davvero il governo degli sconfitti e magari qualche riflessione in più se far partire questo bruttissimo esperimento dovrà considerarla lo stesso Capo dello Stato.
Non si abbia nemmeno timore di fare l’opposizione, vivaddio!, che non esiste solo il potere in politica. Se ci caliamo le braghe per un ribaltone antipopolare ci vuole lo psichiatra e non un seggio in Parlamento.
Dimostrate chi rappresenta la maggioranza degli italiani.
E Salvini usi la testa e si scelga migliori consiglieri.
L'articolo Salvini non deve rincorrere i grillini. Ora serve finalmente una strategia sembra essere il primo su Secolo d'Italia.