Danilo Toninelli, ormai ex ministro dei Trasporti, boccia la Gronda. Dall’analisi dei costi e dei benefici si evince la necessità “di perseguire opzioni infrastrutturali più efficienti in termini trasportistici, ambientali e finanziari” e inoltre si valuta la necessità di esplorare ipotesi alternative. Il presidente della Liguria Giovanni Toti è apparso irritato per lo stop di […]
L'articolo Toninelli boccia la Gronda. In un documento tutti i “no” del M5S alle grandi opere, da Genova ai ponti del Po sembra essere il primo su Secolo d'Italia.
Danilo Toninelli, ormai ex ministro dei Trasporti, boccia la Gronda. Dall’analisi dei costi e dei benefici si evince la necessità “di perseguire opzioni infrastrutturali più efficienti in termini trasportistici, ambientali e finanziari” e inoltre si valuta la necessità di esplorare ipotesi alternative.
Il presidente della Liguria Giovanni Toti è apparso irritato per lo stop di quello che Matteo Salvini ha definito il partito dei “no” e della “decrescita infelice”: “Toninelli, già con gli scatoloni fatti, blocca la Gronda autostradale di Genova. Nello stesso giorno a mezzo stampa Alice Salvatore, capogruppo in Regione del Movimento 5 Stelle si ricandida (dopo aver perso tutto) alla guida della Liguria, in alleanza con il Pd della Paita e di Burlando. Pensate a cosa sarebbe successo, con personaggi così, nell’anno appena trascorso da Genova e dalla Liguria. A me vengono i brividi! Ma non accadrà…”.
Anche Autostrade per l’Italia sottolinea i danni provocati dallo studio del ministero guidato dal Cinquestelle Toninelli: “La cancellazione del progetto, che ha da tempo completato il suo iter autorizzativo, determinerebbe danni ingenti per lo Stato. Aspi, in seguito al contratto firmato con il Mit, ha già effettuato il 92% di espropri sul territorio e bandito gare per circa 700 mln di euro. Il mancato avvio dei lavori e una modifica del progetto, come stimato dalla stessa analisi costi-benefici, comporterebbe il risarcimento di oltre 1 miliardo di euro per i lavori finora svolti. Peraltro, il costo finale dell’opera è di 4,3 miliardi di euro, invece dei 4,7 erroneamente riportati dallo studio Mit”.
Toninelli si difende così: “La Gronda si farà e grazie al lavoro istruttorio del Mit sarà realizzata nei termini in cui è davvero utile a Genova e a tutti i cittadini italiani. La Lega taccia e badi a recriminare contro se stessa, perché mandando all’aria il Governo del cambiamento, ha fatto harakiri e si è messa da sola fuori dai giochi”. Ma la Lega rilancia con un documento in cui vengono elencate tutte le grandi opere bloccate dal M5S, elenco riportato dal sito Agi.it:
L'articolo Toninelli boccia la Gronda. In un documento tutti i “no” del M5S alle grandi opere, da Genova ai ponti del Po sembra essere il primo su Secolo d'Italia.