Il Tar del Lazio ha accettato il ricorso di Open Arms e sospeso il divieto di ingresso della nave della Ong nelle acque territoriali italiane. È stata la stessa organizzazione non governativa spagnola a dare la notizia. La nave è ferma in mare da 13 giorni è ferma in mare con 150 migranti a bordo. «Sulla base della decisione dei giudici ci dirigiamo verso il porto sicuro più vicino». È Lampedusa.
Il ricorso era stato presentato il 13 agosto contro il divieto di ingresso in Italia sulla base del decreto sicurezza bis voluto dal ministro dell’Interno Salvini che ha già replicato. «Io ancora nelle prossime ore firmerò il mio no perché complice dei trafficanti umani non lo sarò mai».
L’Ong nel ricorso al tribunale aveva sottolineato «la violazione delle norme di Diritto Internazionale del mare in materia di soccorso presenti all’interno del Decreto Sicurezza Bis». Il Tar ha riconosciuto la violazione e anche la situazione gravissima a bordo della nave per il lungo perdio passato in mare. Quindi il tribunale amministrativo del Lazio «dispone la sospensione del divieto di ingresso in acque territoriali italiane per permettere il soccorso delle persone a bordo».
Sulla nave ci sono due bagni per 170 persone, le condizioni igienico sanitarie non sono più accettabili da giorni e c’è il rischio di risse fra le persone presenti per il cibo, per i posti letto, per un posto all’ombra. Oscar Camps che guida la Ong ha spiegato ancora oggi: «Non so quanti giorni resisteremo, potremmo avere tra mezz’ora uno scontro e un ferito grave, o peggio qualcuno potrebbe morire a bordo a causa di violenza. Sarebbe un dramma, sarebbe imperdonabile». Sono peggiorate anche le condizioni del mare.
https://twitter.com/openarms_fund/status/1161625814926073858La richiesta degli ultimi giorni era quella di una intesa europea per l’ingresso in un porto italiano o maltese e la redistribuzione nei paesi dell’Unione. Sono arrivati anche appelli di star internazionali come Richard Gere, Antonio Banderas e Javier Bardem.
Anche il premier Giuseppe Conte ha chiesto al ministro Salvini di sbloccare la situazione già nelle ore passate. È stato lo stesso Salvini a dirlo questa mattina a Genova. «Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, mi ha scritto per lo sbarco di alcune centinaia di immigrati a bordo di una Ong che, però è una Ong straniera in acque straniere. Gli risponderò garbatamente che non si capisce perché debbano sbarcare in Italia».
Si prospetta ancora braccio di ferro, nonostante la decisione del tribunale. Il ministro dell’Interno ha infatti annunciato il ricorso urgente al Consiglio di Stato e la firma di un nuovo provvedimento di interdizione: «Open Arms si è trattenuta in acque Sar libiche e maltesi, ha anticipato altre operazioni di soccorso e ha fatto sistematica raccolta di persone con l’obiettivo politico di portarle in Italia».