Succede di tutto in capigruppo, ma alla fine passa la linea della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Domani si riunirà l’aula per decidere sulla calendarizzazione della mozione di sfiducia. La maggioranza in capigruppo è rappresentata da M5S, Pd e gruppo misto che chiede che Giuseppe Conte riferisca a Palazzo Madama nei giorni 19-20-21 agosto, prima di passare alla votazione della mozione di sfiducia. Secondo il centrodestra unito (da Forza Italia, a Fratelli d’Italia, passando ovviamente per la Lega) ci sono le basi per la formazione di un «governicchio Conte bis». In modo particolare, queste dichiarazioni sono state rilasciate da Anna Maria Bernini di Forza Italia.
Quindi, nulla di fatto per oggi. Domani i parlamentari presenti a Roma si riuniranno per votare sul calendario. Probabile che Giuseppe Conte andrà in aula il 20 agosto, come inizialmente auspicato proprio dalle forze che hanno votato a maggioranza per questa risoluzione. Il Partito Democratico e Leu hanno parlato di una forzatura inaccettabile da parte della presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati, che avrebbe assecondato le urgenze volute in maniera esplicita da Matteo Salvini.
«Scelta gravissima» – è questa la sintesi fatta dal capogruppo del Partito Democratico in Senato Andrea Marcucci e dalla capogruppo del gruppo misto Loredana De Petris di Leu. Domani, dunque, i parlamentari Pd-M5S-LeU-Autonomie avranno senz’altro la maggioranza. Per questo, si va verso una decisione scontata, che poteva essere ratificata già nella giornata di oggi: Giuseppe Conte vuole parlamentarizzare la crisi e si presenterà in Aula già il prossimo 20 agosto.
FOTO: ANSA/GIUSEPPE LAMI
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