Ci sono momenti in cui non conta chi sei. Se sei ricco, povero, se sei un operaio, un minatore, un robivecchi oppure un top manager, un magnate dell’alta finanza. Magari un allenatore di “serie A” ex grande giocatore. Ci sono momenti in cui, chiunque tu sia, devi fare i conti con la tua umanità. In quei momenti la fama, il conto in banca, l’auto che guidi, i locali che frequenti, le amicizie altolocate, il successo e la gloria non contano più. “Mi sono chiuso in una camera per due giorni, ho pensato, ho riflettuto, ho pianto…”. Queste, tra le altre, le parole di Sinisa Mihajlovic. Queste, quelle che hanno toccato. Ho sempre avuto un debole per Sinisa, mi è sempre piaciuto il suo modo battagliero di affrontare la vita, un po sbruffone a volte, con quell’aria da duro che ricorda un navy seal in congedo, da uomo che non deve chiedere mai, tutto d’un pezzo. Non sarebbe il mio genere ma ho sempre avuto la sensazione che dietro a quella maschera ci fosse un uomo con la “A” maiuscola. Quell’uomo è venuto fuori nella conferenza stampa. Un uomo vero, che non è colui che non ha paura di nulla, quella sarebbe stata solo incoscienza, ma un essere umano coraggioso che affronta le sue paure e non si vergogna di aver pianto, di avere la voce rotta davanti alla platea, di essere terrorizzato a dover affrontare una battaglia durissima, la più dura di tutte, quella contro il “non essere più”. So, aimè fin troppo bene, che milioni di persone vivono lo stesso dramma ogni giorno e il fatto di non essere personaggi pubblici non li rende meno importanti, né meno meritevoli di attenzione né rende il loro percorso meno difficile, anzi, ma quando capita a qualcuno che senti in qualche modo “vicino” non puoi evitare di sentirti coinvolto direttamente. Non posso prevedere il futuro e so quanto l’esito di queste malattie sia impronosticabile nonostante la medicina abbia fatto passi da gigante. Gli auguro di cuore di venirne fuori. Per lui, per i suoi familiari, per coloro che gli vogliono bene e per tutti quelli che come lui devono giocare ogni giorno la stessa dolorosa partita. Perché la speranza, quella che ti da la forza di affrontare ogni giornata, viene anche da coloro che ce l’hanno fatta e solo lì a testimoniarlo. Quando succede ad un personaggio famoso l’eco è enorme e può fare bene a tanti. In bocca al lupo Sinisa ! Spero di rivederti presto in campo ad allenare o seduto su una panchina a dirigere una squadra. Ci conto…
C’è sempre qualcuno che per interesse personale è disposto a passare su tutto. Anche sulla confidenza di un amico. Sapete, quelle cose che racconti a qualcuno perché non ne puoi più di tenere tutto per tè, quando la solitudine pesa più del male che ti porti addosso ed hai bisogno di raccontare, di sfogarti, di condividere quello che ti passa dentro certo che un amico ti ascolterà, se lo terrà per sé e rispetterà il tuo tormento. Beh, è statistico. Anche tra gli amici il traditore si trova sempre. Più o meno 1 su 13, lo insegna la storia. Sinisa si è fidato del 13°. Capita purtroppo, ma chi ci rimetterà, alla lunga, sarà proprio il traditore. Difficile che qualcuno lo farà di nuovo oggetto delle sue confidenze e per un giornalista non è certo un guadagno. Non mi dilungherò negli insulti che meriterebbe una persona tanto meschina perché quando uno è talmente vigliacco da tradire un amico di solito ha pure la denuncia facile appellandosi alle pieghe della legge. Gli piace, ci gode, è il suo modo di sentirsi importante. E poi, tutto fa odiens, anche una querela, e con buona pace di tutti anche quel giorno le 200 copie in più le raggranelli. Lo sappiamo bene. Di tomi dalla querela facile abbiamo già un certa esperienza quindi, meglio fermarsi qua.
Ore 20 – calma piatta. Anche oggi non è successo nulla. Nessuno è arrivato, nessuno è partito. Qualche nome nuovo sparato qui e là ma nulla di concreto. Oggi, se non sbaglio, è il turno di Seri (del Fulham) e del ritorno di fiamma per De Paul. Ora, Seri viene dalla premier ed è difficile che una Italiana (che non si chiama Giuve…) possa, oggi come oggi, prendere un giocatore dalla Premier a meno che non sia uno scarto da rottamare. Le valutazioni Inglesi sono elevate, non hanno bisogno di vendere e quello che chiedono lo vogliono tutto, subito e senza sconti, e gli stipendi di partenza di qualunque giocatore sono ancora più cari dei cartellini per le nostre possibilità. Anche per De Paul l’Udinese vuole tanti dobloni (si dice 30 milioni nella migliore delle ipotesi, visto che avrebbe una clausola da 38), difficile che se ne faccia qualcosa. In compenso, ma guarda il caso, su tutti e due sembra ci sia? chi? La Roma… Ma dove l’abbiamo già sentita? In compenso pare che per Bennacetto siamo oramai ai dettagli. Oddio… è un mese che siamo ai dettagli. Si chiuderà? Probabile, sempre che non si inserisca la Roma… Così come per Veretout. Credo che gli agenti si siano già mangiati le provvigioni dell’eventuale passaggio in una sequenza ininterrotta di viaggi tra Firenze, Milano, Roma e poi di nuovo a Firenze in un loop senza fine. Chi dovrà pagare le trasferte di questi signori? Il venditore o il compratore? Potrebbe essere la mossa vincente…
Fatto salvo che, in mancanza di notizie, sembra stiano sparando nomi a raffica buttati li un po a caso, registriamo anche un interesse, per Suso. Il tutto mentre Giampaolo lo sta provando come trequartista (o mamma)… Indovinate chi lo vorrebbe? La Roma, ma che sorpresa. Però lo vorrebbe più o meno aggratis o scambiandolo alla pari con qualche fondo di magazzino rimasto invenduto anche dopo i saldi. Ma come, hanno i soldi, per Veretout, per De Paul, per Sere, per chiunque interessi a noi, per questo, quest’altro e quell’altro ancora. Ma per Suso no? Mi viene un sospetto. Non è che lo stadio condiviso lo faremo insieme ai lupacchiotti? Che strana estate. Speriamo finisca presto ed inizi il campionato. Se no finiamo prima noi. Sono strani momenti in cui…
FORZA MILAN, FORZA SINISA
Axel