Salvini chiede un censimento rom ai prefetti di tutte le città italiane. Con una circolare diffusa in mattinata dal Ministero degli Interni, è stata richiesta una relazione «sulla presenza di insediamenti rom, sinti e camminanti» in tutto il Paese. Le risposte dovranno essere inviate al Viminale entro due settimane, dopodiché si provvederà allo sgombero di tutti quei campi che risulteranno abusivi. Nella circolare non si parla – come spesso accade in questi casi – di un piano per lo spostamento di tutti i rom, sinti e camminanti che saranno allontanati dai centri che risulteranno abusivi.
I prefetti, come indicato dalla circolare firmata da Matteo Salvini, hanno tempo due settimane per avviare e portare a termine le ispezioni dei diversi campi diffusi a macchia su tutto il territorio italiano. Saranno effettuati controlli, un vero e proprio censimento rom, su tutti gli assembramenti al fine di verificare quelli regolari da quelli non a norma. In realtà, però, i campi rom formali sono ben noti: sono 127 in tutto il nostro Paese.
Secondo l’ultimo report dell’Associazione 21 luglio, infatti, oltre 15mila persone vivrebbero all’interno di questi campi rom formali e riconosciuti dalle istituzioni. Circa 9600, invece, si troverebbe a vivere all’interno di insediamenti informali di cui – proprio per la loro natura – poco si sa. Sta di fatto che il Viminale dovrebbe già essere a conoscenza di quali campi siano ufficialmente riconosciuti e quali siano abusivi.
Ora i prefetti avranno due settimane per indicare al Viminale – e a Matteo Salvini – quali sono i campi rom regolari. Una notizia che dovrebbe essere già nota nelle stanze del Ministero dell’Interno e delle istituzioni dato che quei 127 (dato del 2018) sono stati ufficialmente riconosciuti. Poi si procederà con gli sgomberi di quelli irregolari.
(foto di copertina: ANSA/ELISABETTA BARACCHI)
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