“Adoro il cibo tradizionale inglese, ma non c’è nulla di meglio di un buon piatto di pasta”. Se a dirlo è nientemeno che la top Naomi Campbell, fisico slanciato da gazzella e non un rotolino di grasso da trent’anni a questa parte, potremmo dedurre che no, i carboidrati non sono il male assoluto. Anzi. Nonostante su Internet e tra molte star (ad esempio Jessica Biel ed Elle Macpherson) spopolino le diete dimagranti low carb, gli analisti di mercato di LSN Global parlano di tendenza “Carb Revival”, cioè di un nuovo interesse da parte dei più giovani per i carboidrati, alimentato dal boom di ristoranti specializzati in primi piatti fatti in casa e panetterie naturali.
Carboidrati, sott’occhio sempre l’indice glicemico
E la nomèa di cibo che fa ingrassare, così dura da abbattere? Nel suo libro “Carboidrati buoni”, appena pubblicato da Gribaudo, la food blogger Ivy Moscucci, specializzata in alimentazione che regola la glicemia e rafforza il sistema immunitario, spiega come gustarsi un buon piatto di pasta, una pizza o una focaccia senza sensi di colpa. Tutto sta nel monitorare l’indice glicemico degli alimenti, in questo caso farine e cereali. Come spiega l’autrice, “l’indice glicemico (IG) indica con quale rapidità il corpo utilizzerà gli zuccheri presenti nel cibo. Questa reazione si misura con una scala che va da 0 a 100: più alto è il numero, più il cibo è stressante per il nostro organismo. Ti basti sapere che gli alimenti industriali, raffinati e impoveriti, hanno un IG alto, oltre 70”. Il problema non è solo quello dei chili di troppo: mangiando frequentemente alimenti con un IG alto, si incorre nel rischio di diverse patologie, diabete in testa. Un esempio su tutti: “il pane bianco, che in alcune scale di misurazione dell’indice glicemico ha il valore massimo, ossia 100”. Sarà per questo – e per la sempre maggiore consapevolezza in materia – che dai dati di LSN Global risulta che negli Stati Uniti i consumatori under 35 acquistano pani di farine integrali e non bianche?
Nella gallery abbiamo raccolto alcuni consigli pratici dal libro “Carboidrati buoni”. Obiettivo: fare le scelte migliori in quanto a carboidrati, preservando silhouette e salute complessiva.