Per chi è alle prese con la dichiarazione dei redditi 2019 ci sono novità, anzitutto con la proroga per chi presenta il modello Redditi (ex Unico). La novità è contenuta nella legge di conversione del Decreto Crescita, che ha spostato al 30 novembre la scadenza per l’invio della dichiarazione dei redditi già dal 2019.
Per chi presenta il modello 730 precompilato od ordinario il termine ultimo per l’invio rimane il 23 luglio. In questo modo avranno più tempo a disposizione invece i titolari di partita IVA e tutti i contribuenti che faranno la dichiarazione dei redditi con il modello Unico (Redditi PF 2019).
Un’altra importante novità riguarda i titolari di partita IVA. È ufficialmente oggetto di proroga la scadenza per il versamento delle imposte, con il termine del 1° luglio rinviato al 30 settembre. La proroga, però, non riguarderà anche i contribuenti con 730 a debito, per i quali al momento il calendario delle scadenze resta inalterato. Il motivo della proroga è l’introduzione dei nuovi ISA, per i quali è stato pubblicato con netto ritardo il software dell’Agenzia delle Entrate che consente di determinare il «punteggio dell’imprenditore».
Riepilogando, le scadenze da ricordare sono due e cambiano per chi presenta il 730 e per i soggetti che invece presentano la dichiarazione dei redditi con modello Unico: per chi presenta la dichiarazione dei redditi con il modello 730, la scadenza è fissata al 23 luglio 2019. I soggetti obbligati all’invio del modello Redditi dovranno invece rispettare la scadenza del 30 novembre (la scadenza del 30 settembre è stata modificata dal DL Crescita).
COSA SUCCEDE SE NON SI RISPETTANO LE SCADENZE
Se non avete fatto il versamento del f24 (IRPEF o IVA, ad esempio) si può sanare il ritardo ricorrendo al ravvedimento operoso, una regolarizzazione spontanea di tributi non saldati alla scadenza, attraverso il pagamento di una sanzione ridotta. Maggiori informazioni sulle sanzioni, che variano in base alla data di versamento, potete trovarle sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Se invece vi siete dimenticati di presentare la Dichiarazione dei Redditi, don’t panic, non è la fine del mondo. Entro 90 giorni l’Agenzia delle Entrate ti permette di regolarizzare la posizione tramite una trasmissione tardiva della dichiarazione stessa (avvalendosi sempre dell’istituto del ravvedimento operoso).
L’articolo 2, comma 7, Dpr 322/98, ha sancito che le dichiarazioni dei redditi, trasmesse entro 90 giorni dalla scadenza ordinaria, pur essendo tardive, sono considerate assolutamente valide. I contribuenti possono avvalersi del ravvedimento operoso entro 90 giorni dalla scadenza della presentazione della dichiarazione. Se quindi, per esempio, il termine ultimo era il 30 settembre, il contribuente può “ravvedersi” e presentare il 730 o il Modello Unico entro la fine di dicembre. In caso di presentazione tardiva, occorrerà versare: L’importo dell’imposta IRPEF dovuta; una sanzione ridotta pari a 25 euro e gli interessi calcolati al tasso legale annuo, dal giorno della scadenza al giorno in cui il pagamento viene eseguito.