Se sulle chance di Djokovic e Federer di arrivare alla seconda settimana c’erano pochi dubbi, qualche incertezza in più c’era per Nadal. È pur sempre vero che il campione spagnolo ha vinto due volte Wimbledon e l’anno scorso si fermò in semifinale. Ma l’erba è la superficie che preferisce meno in assoluto e gli acciacchi fisici sono per lui sempre più una costante. Eppure, Rafa ha passato la domenica del riposo ancora a Londra. Ciò nonostante una serie di avversari tutt’altro che morbidi. Dopo un esordio comodo contro il giapponese Sugita, il n.2 del mondo si è trovato di fronte prima Nick Kyrgios, che lo aveva sconfitto a Wimbledon nel 2014, e poi Jo-Wilfried Tsonga, due volte semifinalista ai Championships.
Insomma, Rafa esce da questi due match in forma e a dirlo è anche il suo allenatore in seconda, Francisco Roig. “Nel match contro Tsonga è stato preciso e intenso. Ha mantenuto fluidità lungo tutto l’arco dell’incontro. E questo rende le cose complicate per i suoi avversari”, ha dichiarato Roig. “La risposta e il servizio stanno funzionando alla grande. Rafa sta giocando un tennis senza punti deboli. Se uno come Tsonga ha detto di non essere riuscito a trovare il modo di affrontarlo, allora significa che il suo gioco è di altissimo livello”.
Ed è servito appunto un Nadal di spessore per superare l’imprevedibile australiano e il potente francese, uno in fila all’altro. Raramente il fenomeno di Manacor aveva trovato negli Slam due avversari così complessi nei primi turni. Che sia stata la sua prima settimana più difficile di sempre in un Major? “Una delle più difficili di sicuro”, ha risposto Roig. “Ma anche negli anni scorsi ha affrontato subito tennisti molto forti come Khachanov (terzo turno 2017), Kukushkin (secondo turno 2018), e De Minaur (terzo turno 2018). Il fatto di sfidare Kyrgios così presto ha un po’ oscurato i primi turni duri degli anni scorsi”.
Il servizio del 18 volte campione Slam sembra funzionare a meraviglia. Contro Tsonga non ha concesso nemmeno una palla break. Roig ha spiegato in proposito che Rafa si sta ormai abituando agli aggiustamenti fatti alla posizione dei piedi ad inizio stagione. “Abbiamo modificato un po’ la sua posizione. Stiamo cercando di ridurre il numero di battute che vanno fuori o colpiscono il nastro”, ha detto il coach spagnolo. “Stiamo ottenendo il risultato sperato grazie ad un posizionamento dei piedi leggermente diverso. C’erano dubbi su questo aggiustamento ad inizio anno. Agli Australian Open e durante la stagione sulla terra abbiamo modificato la sua dinamica alla battuta. Per Wimbledon abbiamo fatto alcuni cambiamenti specifici. Ma l’importante era mantenere il comfort per lui. Siamo soddisfatti dei risultati”.
Ora però si fa sul serio. In caso di vittoria agli ottavi contro Sousa, ai quarti Rafa potrebbe incrociare un altro big server come Querrey, semifinalista sui prati dell’All England Club solo due anni fa. E poi ci dovrebbe essere il big match contro Roger in semifinale. Vedremo se gli aggiustamenti al servizio basteranno per tornare in finale a Wimbledon per la prima volta dopo ben otto anni.