In un arrivo di tappa in perfetto stile Classica, non potevano mancare gli italiani esperti delle corse del Nord. Così, sin dalla vigilia, aspettavamo Matteo Trentin (Mitchelton-Scott), Sonny Colbrelli (Bahrain-Merida) e Alberto Bettiol (EF Education First) sul traguardo di Épernay, ma alla fine nessuno è riuscito ad impensierire Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step), vincitore della terza frazione del Tour de France 2019.
Trentin, il migliore degli azzurri al traguardo, giunto al sesto posto, e Colbrelli, esattamente alle spalle del campione europeo, hanno confermato quanto fatto di buono già nella prima tappa. Insomma, la loro condizione sembra davvero buona. Nonostante la responsabilità di dover proteggere i rispettivi capitani Adam Yates e Vincenzo Nibali, il trentino e il bresciano hanno dimostrato di non aver perso la brillantezza l’uno delle Classiche di inizio anno (ossia Trentin), e l’altro il secondo posto ottenuto al recente Campionato Italiano (ovvero Colbrelli). Questo fa ben sperare per i prossimi appuntamenti, sin dalle tappe per i velocisti in cui sapranno ben difendersi, che in quelle con arrivi simili alla tappa di oggi; movimentati, imprevedibili, da scattisti.
Colui che invece è mancato all’appello è Alberto Bettiol, che si è perso sul più bello quando sembrava uno dei favoriti nel finale di tappa. Inaspettatamente ha chiuso la tappa con ben 13’58” di distacco da Alaphilippe. Un distacco abissale e quasi inspiegabile, visto che era apparso in buona posizione prima dell’attacco del francese. Con ogni probabilità è stata solamente una triste parentesi; siamo solamente alla terza tappa, e lo spazio per rifarsi c’è.
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Foto: Pier Colombo