È bagarre nel governo in vista della scadenza del decreto Sicurezza bis, il provvedimento bandiera di Matteo Salvini. Tra gli emendamenti non ancora depositati (il termine scade domani) al decreto voluto dal premier leghista per una stretta di vite sull’immigrazione clandestina, potrebbe essercene uno dei grillini Yana Ehm e Simona Suriano che prevede che le navi «coinvolte in operazioni Sar» per i migranti «devono essere lasciate libere di entrare nel mare territoriale italiano». Una doccia fredda per Salvini. A finire nel mirino è la parte del dl Sicurezza Bis con cui il Viminale può limitare o vietare l’ingresso, il transito o la sosta di navi nel mare territoriale, per alcuni casi specifici, tra cui motivi di ordine e sicurezza.
Il primo emendamento – come riporta l’Adnkronos – sostituisce le parole “per motivi di ordine e sicurezza pubblica” con “per motivi di comprovate e palesi minacce all’ordine e sicurezza pubblica”. Con questo intervento le deputate 5Stelle intenderebbero «rendere meno generico l’intervento normativo», in realtà l’iniziativa viene letta anche tra i grillini come un aiutino alle Ong e un ostacolo alla convivenza difficile tra Lega e movimento. Neanche a dirlo la decisione di Yana Ehm e Simona Suriano fa esplodere la lite tra i colleghi di governo. «L’emendamento pro-ong del M5s al Dl sicurezza bis è gravissimo – attacca il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni – i grillini dicano da che parte stanno: con la legge e la legalità oppure con i trafficanti di esseri umani che umiliano l’Italia e le nostre Forze dell’Ordine?». Nelle prossime ore l’aria è destinata a surriscaldarsi ancora mentre il tempo per varare il decreto stringe.
Il Parlamento dovrebbe chiudere i battenti venerdì 9 agosto prima della pausa estiva, restano due settimane effettive per i provvedimenti più urgenti. Il decreto sicurezza bis approvato dal Cdm l’11 giugno scorso, è proprio tra i primi in scadenza. Il cuore del provvedimento che Salvini vorrebbe approvare entro l’estate è incentrato sulla lotta all’immigrazione clandestina. I primi quattro articoli dei 18 di cui è composto il provvedimento, infatti, sono tutti dedicati alla questione immigrazione, dalle forme di inasprimento delle sanzioni per chi soccorre in mare al finanziamento di agenti sotto copertura. Nella prima versione del decreto, bocciata dal Quirinale per dubbi di costituzionalità, al primo punto del decreto erano stabilite le “sanzioni amministrative” (una multa da 10 a 50 mila euro) per chiunque prestasse “operazioni di soccorso in acque internazionali”. Dopo l’intervento pesante del Colle la norma è stata ammorbidita, limitando la multa (il cui importo rimane invariato), a chi viola il divieto di ingresso nelle acque italiane (cassando dunque il legame tra la sanzione e il trasporto di migranti). Ma il problema in queste ore non è Mattarella ma i grillini ribelli. La dirigenza non può permettersi nuovi strappi: niente colpi di testa, o scattano le espulsioni.
L'articolo Sicurezza bis, fuoco amico (grillino) sul decreto bandiera di Salvini. Domani il giorno della verità sembra essere il primo su Secolo d'Italia.