Non è un momento facile per Jorge Lorenzo. La frattura della sesta vertebra dorsale, per quanto è accaduto ad Assen (Olanda) nel corso delle prove libere dell’ottavo round del Mondiale 2019 di MotoGP, è stato un colpo durissimo per il maiorchino. Al di là delle criticità fisiche per le quali Jorge ha già avviato una fase di riabilitazione scrupolosa, quello che preoccupa sono le conseguenze psicologiche sul pilota iberico.
Fino ad ora, il tanto sbandierato passaggio alla Honda è stato molto al di sotto delle aspettative. La scarsa adattabilità dell’iberico alla moto giapponese è stato evidente fin da subito e, al di là delle migliorie apportate dalla scuderia nipponica per assecondare il volere di Jorge, i risultati sono stati del tutto insufficienti. Quanto è capitato sul tracciato olandese, se vogliamo, è la diretta conseguenza di tutte le difficoltà del cinque volte iridato nel trovare la quadra.
Cadere ed andare piano, nel confronto diretto con Marc Marquez, fa ancor più male delle ferite o delle fratture che Lorenzo ha dovuto subire nelle ultime due stagioni. E quindi l’ipotesi di un ritiro a fine stagione, lanciata da La Gazzetta dello Sport, non è poi così campata in aria. La pausa estiva della MotoGP (si riprenderà a gareggiare il 4 agosto a Brno) cade a fagiolo per effettuare alcune riflessioni, perché quanto ha fatto vedere il n.99 sulla RC213V è troppo poco ed è quasi imbarazzante se raffrontato ai riscontri di un Marquez che sta dominando la scena in top class.
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Foto: Valerio Origo
