L’esercizio fa bene, si sa: migliaia di studi lo infilano con prove schiaccianti fra gli ingredienti per garantirsi un’esistenza in salute. Persino quello fatto in passato. Ciò che era meno noto, invece, è che se si cammina a ritmo sostenuto si possono aumentare, e di molto, gli anni di vita. Almeno, in media e in prospettiva. Così racconta uno studio firmato dall’Nihr, l’Istituto nazionale per la ricerca sulla salute del Leicester Biomedical Research Center e pubblicato da poco sul Mayo Clinic Proceedings, secondo il quale le persone che hanno l’abitudine di camminare velocemente possono elevare l’aspettativa di vita anche di 15 o 20 anni.
La ricerca ha messo sotto la lente quasi 475mila persone britanniche (52 anni d’età media), i cui dati sono stati estratti dalla Biobanca del Regno Unito. Indagini precedenti avevano mostrato l’impatto del fitness, o del peso, sulla mortalità in termini di rischio relativo. Al contrario, spiega Francesco Zaccardi, epidemiologo clinico al Centro per il diabete di Leicester, «non è sempre semplice interpretare il concetto di rischio relativo. Invece parlare di aspettativa di vita è più facile da interpretare e fornisce un’idea migliore dell’importanza, separata e al contempo unita, dell’attività fisica e dell’indice di massa corporea».
Insomma, secondo l’autore – che ha firmato lo studio col collega Tom Yates e l’università di Leicester – occuparsi dell’esercizio, più che del cosiddetto Bmi, sembrerebbe più sensato e utile per la salute. Significa cioè che «l’attività fisica è un indicatore migliore dell’aspettativa di vita rispetto al Bmi e incoraggiare le persone a fare camminate veloci può regalare più anni alle loro vite». Ciononostante, nei casi di chi era abituato a camminare a passo svelto anche l’indice di massa corporea risultava inferiore, legato quindi a una condizione più equilibrata.
Ma di quanti anni si parla, nello specifico? Tanti, a giudicare dagli esiti dello studio. I partecipanti che erano soliti fare delle passeggiate veloci hanno mostrato un’aspettativa di vita fra 86,7 e 87,8 anni per le donne e 85,2 e 86,8 per gli uomini. Al contrario, chi era abituato a camminare a ritmi ridotti ha fatto segnare un’aspettativa di vita ridotta, e di molto: 72,4 anni per le donne e addirittura 64,8 per gli uomini. In sostanza significa che camminare velocemente può portare in dote alla propria esistenza fino a 15/20 anni in più. Forse vale la pena rivedere i propri ritmi. E darsi una mossa, pur rimanendo nell’ambito delle proprie possibilità ed evitando infortuni. Molti esperti, per esempio, consigliano di iniziare con 10 minuti di camminata veloce al giorno e aggiungerne cinque ogni settimana.