Serie A a 16 squadre. Questo è l’obiettivo che emerge dall’ultimo Consiglio Federale tenutosi oggi: le vicende che hanno colpito, in una fase o nell’altra del campionato, quattro società (Avellino, Cantù, Torino e Trieste) hanno portato a mettere nel mirino la possibilità di mantenere l’attuale format, sotto alcune condizioni.
In breve, la prossima stagione del massimo campionato dovrebbe vedere al via 18 formazioni, con un format annunciato per tempo e che, per essere realizzato, ha avuto bisogno dell’aiuto della LNP (Lega Nazionale Pallacanestro), che gestisce i campionati di A2 e B: in questo senso è andata la riforma della seconda serie, con tre promozioni invece di una. A salire, quest’anno, sono la prima del girone Ovest, la prima del girone Est (Fortitudo Bologna, matematicamente) e la vincitrice dei playoff incrociati, che coinvolgono dalla seconda alla nona dei due raggruppamenti.
Tuttavia, il comunicato della FIP riguardante l’odierno Consiglio Federale recita: “Il confronto con i massimi rappresentanti di Lega Basket Serie A e Lega Nazionale Pallacanestro, come sempre franco e costruttivo, ha consentito di individuare l’obiettivo finale di cercare di riportare il format della serie A a 16 squadre. Come già previsto dai vigenti Regolamenti, il Consiglio Federale si riserva di valutare eventuali richieste di “autoretrocessioni” preventive ai campionati, contestualmente alla facoltà di effettuare ripescaggi, laddove ci fossero società che si proponessero, tenendo sempre conto della loro funzionalità nell’interesse generale della stabilità e sostenibilità del movimento“.
In sostanza, la misura evocata, in caso di rinunce (o mancate ammissioni) alla Serie A sarebbe quella del mancato ripescaggio. Una doppia esclusione dal massimo campionato si è già verificata due volte negli ultimi undici anni: nel 2008 furono escluse Napoli e Capo d’Orlando poco prima dell’inizio, mentre nel 2012 toccò a Teramo e Treviso.
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federico.rossini@oasport.it
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Credit: Ciamillo
