La National Portrait Gallery di Londra ha inaugurato Only Human: Martin Parr, mostra dedicata a uno dei geni indiscussi della fotografia documentaria, osservatore ironico della realtà, ritrattista del contemporaneo. Nato nel 1952, Martin Parr è considerato uno dei fotografi britannici più influenti di sempre, artista che ha ridefinito l’idea di reportage, portatore di un vento rivoluzionario all’interno di Magnum Photos. Alcuni lo definiscono semplicemente amante del kitsch, limitandosi a un’interpretazione superficiale delle sue immagini, snapshot dai colori sgargianti e pose rubate. In realtà, tutta la sua opera è una grande celebrazione del quotidiano e dell’essere umano nella sua semplicità: le persone che ritrae sono persone comuni, che vivono un momento qualsiasi, nel contesto della loro vita assolutamente normale. Normale, e proprio per questo bellissima. Il suo sguardo malizioso rende le persone che ritrae incredibilmente familiari e accessibili, colte in pose scomposte figlie di una spontaneità inconsapevole, rendendole soggetti estremamente vulnerabili. L’ironia che ne deriva fa da sfondo a tutte le sue fotografie, innescando una riflessione sulle molteplici sfaccettature della società contemporanea ed elevando il livello di lettura delle immagini a un’analisi tagliente del mondo di oggi. È in questa sottigliezza nascosta che risiede la particolarità del lavoro di Martin Parr: un cioccolatino dall’involucro tenero e il cuore duro. A metà tra arte e fotografia documentaria, le sue fotografie piacciono a tutti, chi più chi meno consapevole di ciò che sta osservando. Ambiguo e ambivalente, il suo lavoro, indagine sulla normalità, si allarga a un bacino di utenza che parla della e alla gente comune.
Per questo motivo Only Human: Martin Parr sembra essere la mostra giusta al momento giusto. Insieme ad alcune delle fotografie più famose, esposte nelle sale della galleria ci sono una serie di scatti inediti che gettano luce sul clima sociale della Gran Bretagna oggi. Subito dopo il referendum per l’uscita dall’Unione Europea, Martin Parr ha iniziato a documentare le zone con un’alta concentrazione di elettori pro-Leave, fotografando la spaccatura del Paese e suggerendo come la politica sia in realtà un affare astratto per la maggior parte dei cittadini: la vita di tutti i giorni non cambia, le persone fanno la spesa, si preparano per un aperitivo, aspettano in coda davanti a un negozio…
A venire evidenziata nelle sue immagini non è quindi tanto la posizione politica dei soggetti, quanto la profonda Britishness che li caratterizza e di cui la Brexit è in qualche modo la manifestazione concreta.
L’identità britannica è studiata e rappresentata anche all’estero: in mostra ci sono fotografie scattate all’interno dei campi della British Army oltreoceano e il progetto a lungo termine sul “British Establishment”, che include gli scatti recenti realizzati nella scuola Christ's Hospital, nelle università del Sussex, di Oxford e di Cambridge e nella City di Londra.
Oltre agli autoritratti che compongono il progetto Autoportaits – una riflessione sul business degli studi fotografici – e alla serie Photo Escultura – piccoli santini ritraenti Martin Parr intagliati a mano dall’ultimo artigiano rimasto a Città del Messico –, Only Human: Martin Parr rivela per la prima volta una selezione di ritratti a personaggi famosi, incluse le leggende della moda britannica Vivienne Westwood e Paul Smith, gli artisti contemporanei Tracey Emin e Grayson Perry e il famosissimo calciatore Pelé.
Come se non bastasse, la mostra comprende anche un caffè pop-up ispirato alle ambientazioni documentate da Martin Parr e, ovviamente, al tradizionale "caff" britannico.
Citando le parole del direttore della National Portrait Gallery, Nicholas Cullinan, “Only Human contribuisce al dibattito in corso su cosa significhi essere britannici in un contesto internazionale, riflettendo sulla storia condivisa, culturale e sociale, che definisce la Gran Bretagna durante un momento di cambiamento”.
Questa mostra apre le porte al pubblico a pochi giorni dal 29 marzo, data di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, aprendo una riflessione – e, si spera, una conversazione – tra ciò che era e ciò che sarà.
Only Human: Martin Parr
National Portrait Gallery London
Fino al 27 maggio 2019
Supportata da Gucci e Bern Schwartz Family Foundation
In occasione della mostra, la National Portrait Gallery ha lanciato un contest su Instagram chiedendo ai visitatori di realizzare il proprio ritratto riflettendo su che significato abbia oggi l’identità britannica. Per partecipare basta condividere la propria fotografia, ispirata ai temi della mostra, usando l’hashtag #OnlyHumanNPG o #OnlyHuman21 per i partecipanti under 21. I vincitori, selezionati da Martin Parr, verranno esposti alla National Portrait Gallery. Per più informazioni: npg.org.uk/martinparr