Sono 157 le vittime del disastro aereo di Addis Abeba occorso il 10 marzo quando un Boeing 737 Max della Ethiopian Airlines diretto a Nairobi si è schiantato sei minuti dopo il decollo avvenuto alle 8.38 dall'aeroporto internazionale Bole. Tutti morti i 149 passeggeri del volo ET302, di 35 diverse nazionalità – tra loro 8 italiani - e gli 8 membri dell'equipaggio. Il premier Giuseppe Conte ha espresso il proprio cordoglio ai familiari delle vittime. Tewolde Gebremariam, Ceo della Ethiopian Airlines, ha reso noto in conferenza stampa che il pilota dell'aereo precipitato aveva chiesto e ottenuto dal controllo volo dell'aeroporto di Addis Abeba di tornare indietro con un atterraggio di emergenza. Il velivolo, ha aggiunto il Ceo della compagnia aerea, aveva avuto una sosta di tre ore dopo un volo senza problemi da Johannesburg. Alle 8.44 il B 737 Max è precipitato in un'area rurale, nei pressi del villaggio di Bishoftu, che si trova a 62 chilometri a sud-ovest dalla capitale. Prematura qualsiasi ipotesi sulle cause del disastro, ma dopo il decollo pare che l'aereo avesse «una velocità verticale instabile» secondo quanto riferito dal sito svedese Flightradar24 che raccoglie i dati dei voli di linea operanti nel mondo.

Il New York Times ha ricordato che un aereo della Lion Air dello stesso modello è precipitato appena cinque mesi fa, il 29 ottobre, nel mare di Giava al largo delle coste indonesiane con bilancio di 189 vittime, tutti i passeggeri e l'equipaggio. Secondo l'agenzia Bloomberg, riporta Yahoo, un primo rapporto di quel disastro indicava apparentemente che i piloti avevano faticato a controllare l'assetto di volo. Molti ieri i riferimenti sulla stampa internazionale e i commenti social sull'analogia che entrambi gli incidenti siano occorsi nella immediata fase ascensionale del decollo, apparentemente con velocità altalenanti, quantunque gli enti che supervisionano le sicurezza del volo avvertono in questi casi che è troppo presto per saltare alle conclusioni.

Tuttora l'incidente occorso al velivolo della Lion Air è sotto indagine: poco più di un mese fa il New York Times aveva ricostruito la vicenda e gli interrogativi emersi da quel disastro focalizzando su un «software introdotto nei sistemi di controllo volo del 737 Max inteso a controbilanciare automaticamente il rischio che misura e posizione dei nuovi motori potrebbero spingere l'aereo in stallo sotto certe condizioni». Per stallo si intende in aeronautica la perdita di portanza delle ali che poggiano sulla spinta dell'aria sottostante, mancando la quale il velivolo non può volare. Essendo l'angolo di stallo una misura chiave, sensori di velocità, stabilizzatori automatici, addestramento dei piloti alle prese con le dotazioni tecnologiche, illustrava il New York Times, costituiscono lo scenario di attenzione di quell'inchiesta. Problemi ai sensori di velocità sarebbero stati al centro delle attenzioni dei tecnici indonesiani. Lo stesso giornale americano nella cronaca sul disastro di Addis Abeba ricorda che «l'aereo della Ethiopian Airlines consegnato in novembre era nuovo, proprio come l'aereo precipitato a muso all'ingiù nel mare di Giava lo scorso ottobre». Le condizioni meteo erano ugualmente buone. Nel caso del volo JT610 decollato da Giacarta, l'indagine avrebbe ruotato attorno all'interrogativo se i cambi introdotti nel controllo automatico potrebbero aver avuto un ruolo nel forzare al basso il muso per correggere l'angolo di potenziale stallo, avviso che - sempre secondo il giornale americano - è stato fatto circolare a tutti i piloti globalmente. La Boeing ha comunicato via Twitter che un team tecnico è pronto per fornire assistenza in caso di richiesta dell'ente di controllo. La National Transportation Safety Board degli Usa ha informato che avrebbe mandato una squadra di quattro persone per assistere le autorità etiopiche nelle indagini. Nel frattempo Ethiopian Airlines ha bloccato tutti gli aerei Boeing 737 Max «in via precauzionale», ha annunciato in un comunicato. Progettato e messo a punto circa sette anni fa per rimpiazzare il vecchio 737, e con un modello più efficiente riguardo i consumi, il B 737 Max è entrato in servizio effettivo nel 2017 e conta diverse versioni (7, 8, 200 ,9 e 10) che hanno ottenuto migliaia di ordini in tutto il mondo da diverse compagnie aeree.