Milano Dinanzi al bivio (dixit Gattuso), il Milan ha imboccato la strada maestra. Non che fosse particolarmente complicato, a dire il vero. L'Empoli ha retto finchè il rivale non si è dato una mossa. Ha vagato distratto e inutilmente per un tempo il Milan, prima di trovare il sentiero giusto e di andare incontro a una serata di calcio spensierato e di gol di buona fattura, consentendo al tecnico di procedere, per tempo e senza affanno alcuno, anche a una striscia di sostituzioni così da poter rivedere, dopo mesi, anche il redivivo Biglia, reduce da un doloroso insulto muscolare. Risparmiando le energie preziose di Bakayoko, Paquetà e Piatek in vista della semifinale di coppa Italia di martedì prossimo. La Lazio, come si sa, ieri sera e nel fine settimana, è rimasta al calduccio e a riposo per via della curiosa sovrapposizione della sfida di rugby all'Olimpico. La serata perfetta, verrebbe da aggiungere, se si tiene conto del risultato complessivo e del fatto che per la prima volta, forse in stagione, il Milan non ha sofferto nemmeno gli strappi dei toscani. Non era mai accaduto in passato che cogliesse al volo occasioni del genere. Anzi spesso ha rovinosamente sprecato le golose opportunità fissate dal calendario. È il segno questo, oltre che di buona salute, anche di una riconquistata maturità.Empoli come una saponetta. Se bagnata appena appena, ti scivola via dalle mani, puntualmente. Così capita al Milan nel tentativo, nemmeno molto virile, di catturarla lungo tutto un tempo, il primo, povero di emozioni e anche di geometrie. Si nota un copione che non eccita e nemmeno strega il pubblico che pure non manca (meno di 50 mila tra abbonati e paganti al botteghino) in un venerdì di precoce primavera. E non c'entra di sicuro la presenza sul binario di destra delle due novità introdotte da Gattuso per esigenza in parte (Castillejo sostituto di Suso squalficato) e per rivedere, dopo un anno finalmente, all'opera lo sfortunato Conti. L'Empoli si chiude bene, patisce un paio di stoccate dalla distanza dello spagnolo e se subisce subito gol (Paquetà di testa da cross di Rodrigeuz) è salvo grazie al Var che denuncia la partenza in fuorigioco del brasiliano. Ritmi lenti, scontati, e gioco pertanto poco produttivo: una pacchia per Iachini e la sua ciurma. La spiegazione è banale: la vistosa imprecisione nei passaggi (Kessiè in particolare) e l'incapacità di muovere meglio le pedine dell'attacco.Il rimedio è tutto concentrato nell'intervallo e nella partenza pancia a terra della ripresa milanista. Tre minuti sono stati sufficienti per afferrare la saponetta e scioglierla con un uno-due capace di mettere spalle al muro armate calcistiche ben più consistenti dei toscani. È cambiata la presa del Milan e sulla riconquista di una seconda palla l'intesa Calhanoglu-Piatek è stata tale da consentire al pistolero di timbrare il cartellino con numeri da capogiro. Pensate: 26 gol il totale fin qui nella stagione, settimo sigillo da rossonero, 5 su 5 in campionato, una specie di sentenza insomma. Eccitato dallo snodo positivo, nell'azione successiva, Castillejo ha inventato un assist, un vero cioccolatino, per Kessiè, solo davanti al portiere: impossibile da sbagliare. Chiusura del cerchio a metà ripresa con la meritata firma di Castillejo sul 3 a 0 promosso dall'accelerazione di Conti con successivo cross teso sul primo palo. Cancellato, sempre dal Var, anche il quarto squillo ottenuto da Borini ma è soltanto un dettaglio di nessun conto.