La pesante sconfitta subita per mano dell'Atletico Madrid potrebbe creare uno sconvolgimento nelle future strategie della Juventus. Tutto passa per il ritorno contro la squadra di Simeone in programma allo Stadium il prossimo 12 marzo. Servirà un'impresa per ribaltare la situazione, i bianconeri hanno le carte in regola per farcela, a patto di mostrare un volto opposto rispetto al disastro andato in scena al Wanda Metropolitano. Sulla graticola è finito Massimiliano Allegri, che nonostante abbia scelto di schierare Dybala e Mandzukic a sostegno di Cristiano Ronaldo, mandando un chiaro messaggio su quella che sarebbe potuta (e dovuta) essere la prestazione della squadra, ha impostato la gara sulla difensiva con un atteggiamento fin troppo attendista e il solo Ronaldo a impensierire la difesa avversaria, sfruttando un calcio piazzato e una iniziativa personale.

(Photo by Burak Akbulut/Anadolu Agency/Getty Images)

Atletico Madrid v Juventus: UEFA Champions League

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La figuraccia sul palcoscenico europeo è stata, quindi, doppia, come ha lasciato intuire pure Fabio Capello nel commento post partita, e l'eventuale prospettiva di abbandonare la Champions League agli ottavi di finale potrebbe sancire la rottura del binomio Juventus-Allegri. Il tecnico toscano ha contratto fino al 2020 e, dopo l'arrivo di CR7, è quasi obbligato a vincere, o perlomeno arrivare a giocarsi fino in fondo la benedetta coppa diventata ormai una ossessione per l'ambiente juventino. Ecco, allora, che a fronte degli investimenti societari, una stagione con il solo Scudetto in bacheca potrebbe far saltare il banco (la Juve è reduce dal poker consecutivo in campionato e Coppa Italia).

Se Allegri non ha mai nascosto l'idea di tentare un'avventura all'estero, in particolare in Premier League, a spingere per il divorzio anticipato sarebbe la società, che ha già individuato il sostituto: l'obiettivo è Zinedine Zidane, fuoriclasse tanto amato e mai dimenticato sul camp e che alla guida del Real Madrid ha sbalordito tutti conquistando tre Champions League in due stagioni e mezzo. L'arrivo del francese a Torino farebbe tutti felici, perché Zidane cerca un progetto di altissimo livello e la Juventus è una garanzia in tale senso. Senza contare che a Torino ripartirebbe ritrovando il fido Cristiano Ronaldo e magari qualche altro asso in forza ai blancos (Marcelo e Isco sono i maggiori indiziati). Per i bianconeri, la mossa sarebbe logica e lascerebbe soddisfatti i tifosi, consapevoli che con l'arrivo in panchina dell'ex giocatore la società continuerà a investire per tornare a primeggiare in Europa.

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Zinedine Zidane con la sua terza Champions League

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Non è comunque un accordo semplice, perché da alcune settimane si susseguono le voci dall'Inghilterra che vogliono Zidane come primo desiderio di Abramovic per guidare il suo Chelsea, dove il percorso di Maurizio Sarri sembra giunto al capolinea (non un problema per una delle società più abituate a licenziare allenatori e pagargli stipendi milionari). Il nodo principale per il possibile matrimonio Juventus-Zidane resta però la sfida del 12 marzo: se la Juventus rinascesse e passasse il turno potrebbe trovare un nuovo slancio per i prossimi incroci europee, se invece non dovesse superare l'ostacolo Atletico Madrid allora l'addio ad Allegri sarà pressoché scontato.