Un’alimentazione sana ed equilibrata è la prima arma per difendere la salute e per prevenire le malattie, anche quelle oncologiche. Ma contro il cancro è opportuno eliminare dalla dieta qualche tipo di alimento? Secondo l’Airc, l’associazione italiana per la ricerca sul cancro, la risposta è no, se non in particolari casi, quando si soffre di una determinata patologia, e solo dietro la raccomandazione di un medico.

Lo zucchero. Privarsi completamente degli zuccheri, sostiene l’associazione, è «un’azione priva di senso» e persino «pericolosa per la salute»: lo zucchero rimane il carburante delle cellule, ed è necessario perché l’organismo continui a «funzionare» bene. Neppure le ricerche scientifiche sono riuscite a dimostrare che rinunciare completamente agli zuccheri possa ridurre il rischio di tumore o aumentare la sopravvivenza di un malato di cancro.

I grassi. Nonostante quattro persone su dieci siano certe che una dieta ad alto contenuto di grassi aumenti il rischio di tumore (lo dice un sondaggio dell’American Institute for Cancer Research), gli studi condotti sul lungo periodo, che tendono in considerazione altri fattori, legati allo stile di vita, hanno dimostrato che, almeno direttamente, il consumo di grassi non è così legato all’incidenza della malattia. Gli studi sul legame fra grassi e tumori sono ancora in corso: un articolo pubblicato sulla rivista Cancer Discovery spiega che le cellule di melanoma (in un animale di laboratorio) si posizionano molto spesso vicino ai tessuti adiposi e usano il grasso come fonte di energia per crescere e diffondersi. Ma si tratta di risultati preliminari che necessitano di molte altre conferme e, dunque, non sono sufficienti per fornire raccomandazioni specifiche sulla dieta.

Bando agli eccessi. Quello che è sicuro è che l’aumento di peso è un fattore di rischio per i tumori. Per questo, limitare la quantità di zuccheri e grassi non può che favorire la salute. Secondo gli esperti della Società Italiana di Nutrizione Umana, per gli adulti senza particolari problemi di salute le calorie della dieta quotidiana dovrebbero derivare per il 45-60% dagli zuccheri e per il 25-35% dai grassi, tenendo conto che non tutti gli zuccheri e non tutti i grassi sono uguali. Tra gli zuccheri, meglio ridurre quelli semplici, come quelli aggiunti a cibi e bevande, anziché quelli della frutta e dei cereali integrali, fonte di zuccheri complessi, di fibre, antiossidanti e vitamine. I grassi da limitare sono quelli saturi di origine animale, come quelli di burro e carne, ma non quelli vegetali come olio di oliva e olio di noci.

Il glutine. Secondo l*’Associazione Italiana Celiachia (AIC)* i prodotti privi di glutine sono necessari solo per chi soffre di celiachia diagnosticata da uno specialista, e si tratta di circa l’1% della popolazione in Italia e in Europa. Anche la maggior parte degli studi scientifici non riconosce benefici nelle diete gluten free per chi non è celiaco. Per ridurre il rischio di cancro, eliminare il glutine non serve, se non nelle persone celiache. «In tal caso l’assunzione di glutine mantiene uno stato infiammatorio cronico della parete intestinale che può favorire i tumori, ma questo rischio non esiste nella popolazione non colpita dalla malattia».

Il latte. Gli studi più recenti non hanno riscontrato legami significativi tra il rischio di sviluppare un tumore e il consumo di latticini. Anzi, in alcuni casi sembra avere un effetto protettivo: in base al rapporto 2018 su Dieta, Nutrizione Attività Fisica e Cancro, pubblicato da World Cancer Research Fund e dall’American Institute for Cancer Research), i latticini aiuterebbero a ridurre il rischio di tumore del colon.

«Eliminare uno o più alimenti dalla dieta, anche se con le migliori intenzioni, può essere un grave errore e portare a serie carenze nutritive», spiega l’Airc. «L’aumento di prodotti che vantano sulla confezione di essere “senza qualcosa” possono aiutare la persona con una diagnosi di allergia o di celiachia, ma non la popolazione generale che non soffre di tali disturbi. Inoltre spesso l’ingrediente sostitutivo non è migliore di quello eliminato (per esempio i prodotti senza zucchero sono spesso pieni di dolcificanti)». La scelta consigliata è una sensata via di mezzo: niente eccessi, né privazioni.