"Con Salvini i migranti che vogliono tornare nei loro Paesi d"origine non possono più farlo. Siamo al 'casino dell"Interno'", parola di Pierfrancesco Majorino. Una dichiarazione "smentita" già a voce dal leader della Lega e ora definitivamente messa in soffitta: alcuni dei migranti che a Milano avevano scelto autonomamente di tornare a casa, infatti, hanno ottenuto il via libera per rimettere piede nel proprio Paese grazie al progetto dei rimpatri volontari.La polemica era nata a fine novembre quando l'assessore alle politiche sociali di Milano aveva sostenuto che la pratica di rimpatrio volontario di 59 migranti non poteva andare avanti perché il progetto "ha visto una significativa riduzione ed oggi un"interruzione dovuta all"impossibilità di procedere con le partenze già autorizzate dalla Questura di Milano in assenza di finanziamento da parte dello Stato". La diminuzione delle risorse, insomma, secondo Majorino avrebbe bloccato i 59 migranti memeghini.Il leader del Carroccio rispose immediatamente all'"attacco gratuito" di Majorino, sostenendo che i 59 migranti "di cui parla l"assessore" dovevano solo "aspettare per un semplice intoppo burocratico". E infatti oggi fonti del Viminale fanno sapere che "28 immigrati residenti nel Milanese" del gruppo "che secondo la giunta di Palazzo Marino era bloccato in città per presunte colpe del Viminale " hanno ricevuto" il via libera per tornare nel proprio Paese". Per la precisione i primi 7 immigrati partiranno tra il 13 e il 18 dicembre. Altri 10, al momento, hanno problemi di salute e quindi faranno le valigie solo a gennaio. Fonti del Viminale spiegano che "l"operazione ha subìto un rallentamento per motivi burocratici e che non sono dipesi dal governo italiano: ora è stato siglato un nuovo e migliore accordo con l"Unione europea per aumentare (da subito) questa tipologia di rimpatri".Esulta Salvini: "È la dimostrazione che passiamo dalle parole ai fatti".