Bia ha lasciato profonde tracce di sé. Diverse l’una dall’altra come quelle figure che emergono dall’ombra mostrando prima la fronte, poi il naso, il mento, quindi il profilo e solo all’ultimo ne contempli l’ovale in piena luce. I libri, la moda tra indumenti e messaggi, gli articoli di giornale, la carta stampata, la televisione, la radio: in quei luoghi si ritrovava. Vi leggeva il femminile, lo raccontava nell’evoluzione. E nelle brusche frenate. Anche degli esseri umani in carne e ossa …
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