Al centro dell’inchiesta c'è la collaborazione del pentito Biagio Grasso che ha ricostruito l’organizzazione del clan e gli interessi anche nel settore della gestione dei farmaci tra la Sicilia e la Calabria col progetto della creazione di un 'hub' a Milazzo. Il gruppo, inoltre, aveva promesso ventimila euro a titolo di acconto da corrispondere ad un funzionario della società Invitalia per ottenere l’inserimento di un progetto contro la ludopatia in una graduatoria che avrebbe dovuto consentire di ricevere un finanziamento di circa 800mila euro, di cui il 40-50% a fondo perduto
L'articolo Mafia, le mani dei clan sui farmaci e sui progetti contro la ludopatia (finanziati con fondi pubblici): 8 arresti a Messina proviene da Il Fatto Quotidiano.