Innanzi ai quadri di Rubens – scriveva Praz – si indugia quanto basta per fare un rispettoso segno di riverenza, non di più. Il Professore, come usavano chiamarlo gli scaramantici, amava Vermeer, gli interni degli olandesi, le conversation pieces e gli acquarelli dell’Ottocento, in letteratura la sua predilezione andava a Montaigne, a Lamb, a Beerbohm, ad artisti che non videro il mondo sub specie aeternitatis ma dall’angolatura della propria finestra, in una prospettiva che parrà augusta soltanto agli angusti di …
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