La bocciatura da parte dell'Europa della manovra italiana di fatto sancisce l'inizio della battaglia tra il governo e Bruxelles. Di fatto dopo la lettera di Moscovici e la risposta di Tria è arrivata ufficialmente la stangata da parte dell'Unione Europea. La Commissione ha respinto in modo netto la manovra e ha messo in discussione di fatto i punti principali del programmo di governo. La bocciatura europea adesso mette nel mirino due punti che costituiscono l'ossatura della manovra: il superamento della Fornero con Quota 100 e il condono fiscale. Sulle pensioni il giudizio di Bruxelles è fin troppo chiaro: "Le misure incluse nel documento programmatico di bilancio 2019 dell'Italia indicano "un chiaro rischio di fare marcia indietro rispetto alle riforme che il Paese aveva adottato". In particolare, sottolinea la Comissione Europea, "la possibilità di pensionamenti anticipati inverte la rotta rispetto a precedenti riforme delle pensioni che sottendono alla sostenibilità a lungo termine del consistente debito pubblico italiano".Ma nelle contestazioni avanzate da Bruxelles c'è anche la "pace fiscale" che ha rischiato di far saltare il governo negli ultimi giorni: "L'introduzione di un condono fiscale (tax amnesty, ndr) potrebbe scoraggiare il rispetto, già basso, delle norme fiscali, premiando implicitamente i comportamenti che non rispettano le leggi, compensando in gran parte l'effetto positivo del rafforzamento della fatturazione elettronica". Infine la Commissione mette nel mirino il deficit e avanza un rischio contagio nell'Eurozona: "Data la dimensione significativa dell'economia italiana nell'area euro, la scelta del governo" italiano "di aumentare il deficit di bilancio, sebbene debba far fronte alla necessità di affrontare problemi legati alla sostenibilità delle finanze pubbliche, crea rischi di ricadute negative per gli altri Stati membri dell'Eurozona". Insomma il giudizio sulla manovra è severo. Lo scontro è solo all'inizio...