La Commissione europea boccia la manovra economica del governo gialloverde che per finanziare flat tax, abolizione della legge Fornero e reddito di cittadinanza fissa il rapporto deficit/Pil al 2,4%. Nella lettera di risposta al ministro dell'Economia, Giovanni Tria, dopo la presentazione della nota di aggiornamento del Def, il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, e il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, mettono nero su bianco che i nuovi obiettivi di bilancio fissati dalla nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Def) costituiscano "a prima vista" una "deviazione significativa" dal percorso di aggiustamento raccomandato all'Italia. Questo, per i vertici dell'Unione europea, è "una fonte di grave preoccupazione". Da qui la richiesta al governo Conte di assicurare che il progetto di legge di bilancio sia "in conformità con le regole fiscali comuni".La lettera arriva al termine di una settimana tesissima segnata dai durissimi botta e risposta tra i vertici dell'Unione europea e i vice premier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Che la bocciatura del Def fosse nell'aria, non era certo un mistero. Con i ripetuti attacchi e rimbrotti al governo gialloverde, il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker aveva ampiamente preparato la strada. Ora, però, Bruxelles si premura di dirsi "disponibile a un dialogo costruttivo" ricordando che la valutazione effettiva sulla sua conformità "inizierà una volta che il progetto di legge di bilancio sarà sottoposto alla Commissione Ue". Cosa che dovrà avvenire entro il 15 ottobre. Nella lettera di due pagine inviata poco fa al ministro del Tesoro, Dombrovskis e Moscovici aggiungono che "qualsiasi scambio formale nel contesto di questa procedura avverrà dopo quella data e nell'ambito delle scadenze fissate dalla legislazione Ue". Una volta presentato il progetto di legge di Stabilità, nel caso in cui dovesse sospettare "una deviazione significativa", la Commissione ha una settimana di tempo per chiedere informazioni al governo. Poi, passate due settimane, potrà emettere un'opinione negativa e chiedere all'esecutivoo una nuova versione della manovra che dovrà essere presentata entro tre settimane. Un'opinione negativa rappresenterebbe una bocciatura che non ha precedenti dall'introduzione delle nuove regole di governance dell'Eurozona.