A ndrea Pirlo non ha scelto Sky. E' il calcio che non ha scelto Pirlo. Che ruolo è quello di vice allenatore della nazionale, per un campione del mondo nel Duemilasei, plurimedagliato a livello internazionale con il Milan e protagonista assoluto con la Juventus? La solita lavata di coscienza del Palazzo, una bandiera da piantare sulla pelle della squadra azzurra, una qualifica senza sostanza, manca la polpa, la forma è salva, così si accontentano tifosi e critica superficiale. Se ci fosse stata la vera riforma o rivoluzione annunciata dai quaquaraquà dello sport, del calcio e della politica, dopo la disavVentura azzurra, oggi Pirlo sarebbe stato nominato responsabile del calcio nelle scuole, maestro di tecnica, docente di mille cose che invece gli inquilini del Palazzo tengono per sé, felici di godersi il potere della poltrona e del posto in tribuna autorità.Questo nostro calcio ha perduto autorevolezza e si maschera con i colpi di mercato, sotto il vestito niente. Pirlo ha scelto benissimo: in televisione, in Champions league, potrà dire, spiegare e illustrare, portando la propria esperienza. Qualche editorialista, non capendo il problema, ha pensato che nel caso suo e di altri ex calciatori, ci sarebbe il rischio di un conflitto di interessi. Ma quale? Forse Pirlo non sarebbe critico nei confronti di Mancini? E che c'entra con la Champions? Forse la D'Amico è critica nei confronti di Buffon? E Bergomi con l'Inter o Del Piero con la Juventus? O Sconcerti e Zazzaroni nei confronti della Rai? Ma perché alimentare sempre il sospetto, considerandosi i più bravi e onesti (Repubblica guida il corteo) invece di occuparsi del vero problema, l'assenza totale delle istituzioni, un vuoto politico occupato da chi bada ai propri interessi (Lotito, de Laurentiis, Cairo) e non a quelli del sistema calcio Italia.Andrea Pirlo ha scelto bene, al suo posto è stato immediatamente convocato Angelo Gregucci, qualunque considerazione è puramente casuale. L'Italia di Mancini giocherà bene, prescindendo da chi sarà, negli anni futuri forse, il nuovo presidente della federazione o chi sarà a capo della lega calcio, roba che interessa soltanto loro stessi. Commissari e affini hanno perso l'ennesima partita ma la sconfitta non li preoccupa, hanno altro cui pensare, tengono famiglia e i regolamenti vanno rispettati. Dagli altri. Un bell'applauso. Alla prossima. img src=http://www.ilgiornale.it/sites/default/files/styles/content_foto_node/public/foto/2018/07/26/1532586752-pirlo.jpg /