Laura Boldrini non si accontenta e torna (ancora) ad attaccare Matteo Salvini. E lo fa dopo che ieri, a margine dell'aggressione a Daisy Osakue, aveva biasimato quel "tanti nemici tanto onore" scritto su Facebook dal ministro leghista. Quasi a dire che sarebbero le parole del capo del Viminale ad aver in qualche modo armato questa spirale di violenza contro i migranti. Oggi l'ex presidente della Camera è tornata alla carica. "Per Salvini ammettere che ci sia un problema di razzismo equivarrebbe a fare un 'mea culpa' - ha detto la deputata di Liberi e Uguali - perché è stato proprio lui, il 'professore della paura', ad aver diffuso odio e ad aver inquinato il dibattito pubblico, alzando l'asticella della disumanità. Se si parla di 'pacchia' o di 'crociere' per chi muore in mare il messaggio che passa è che un voto vale più di una vita. Non è così?". Ieri il ministro dell'Interno aveva però rigettato con forza le accuse che ieri erano piovute addosso da tutta la sinistra. Negando un nesso tra le sue politiche contro l'immigrazione incontrollata e quanto successo a Moncalieri: "La sinistra, sconfitta dagli italiani, usa ogni mezzo pur di attaccarmi e non mollare il potere - aveva scritto sui social - Da ministro combatto e combatterò ogni forma di violenza: non mi spaventano mafiosi e terroristi, figuriamoci se mi fanno paura i chiacchieroni di sinistra". E più tardi aveva aggiunto: "Ricordo a politicanti e giornalisti buonisti che io non giudico le persone in base al colore della pelle, io le divido fra persone perbene e delinquenti. Per i primi in Italia c'è futuro, per gli altri no!".