Oggi, esattamente diciassette anni fa, il movimento che sosteneva che «un altro mondo è possibile» piangeva la sua prima vittima, Carlo Giuliani, e si preparava a scendere in piazza per il terzo giorno consecutivo, inconsapevole della mattanza che stava per scatenarsi, in piazza e nella notte alla scuola Diaz, e poi ancora nei giorni successivi nella caserma di Bolzaneto. Appena due giorni prima, Manu Chao intonava la sua hit Clandestino alla testa di un corteo che chiedeva frontiere aperte e …
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