Stavolta, forse per la prima volta dalla firma del «contratto», la distanza tra i soci contraenti del medesimo è tanto palese che nemmeno i vicepremier gemelli, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, riescono a camuffarla. Al contrario sono proprio loro a mettere in scena il dissenso latente sul primo e per ora unico atto di governo: il decreto Dignità. «E’ un buon inizio e Di Maio ha fatto un buon lavoro», assicura Salvini dall’assemblea Ania 2018 fingendosi conciliante. Certo, aggiunge …
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