"Non mi fido delle parole, vediamo che impegni concreti ci sono perché finora è sempre stato 'viva l'Europa viva l'Europa, ma poi paga l'Italia'". Matteo Salvini, al contrario del premier Conte che canta vittoria dopo l'accordo a 28 siglato nella notte a Bruxelles.Il vice presidente del Consiglio e ministro dell'Interno, su Radio Capital, ha commentato: "Vediamo che principi, che soldi e che uomini ci sono", fermo restando che il "principio fondamentale era e continua ad essere la protezione delle frontiere esterne, non lasciare sola l'Italia, un investimento vero in Africa e non a parole".Insomma, per l'intesa raggiunta al Consiglio europeo "mi fido delle cose scritte, vediamo gli impegni concreti, vediamo che succede", dice Salvini. Che poi aggiunge: "C'è un accordo di fondo, non solo su migrazione, ma anche su questioni economiche come le spese possibili e le infrastrutture. La novità è che si è discusso di una proposta italiana, dei nostri bisogni, mentre prima eravamo noi a seguire le proposte degli altri".Poi una stoccata a Macron: "Gira il mondo sentendosi Napoleone, si metta in fila, è l'ultimo dei miei problemi". img src=http://www.ilgiornale.it/sites/default/files/styles/content_foto_node/public/foto/2018/06/25/1529947706-lapresse-20180625192238-26720476.jpg /