Si è concluso il vertice a Bruxelles tra i capi di stato e di governo dell'Europa. Ed è stato un incontro dai nervi tesi, basato sul tema migranti e dove il tutti contro tutti delle ultime ore si è risolto - per ora - in un nulla di fatto. Le distanze rimangono e ora c'è l'Italia che ha messo sul campo la sua proposta in dieci punti per riformare Dublino. Ma i leader parlano di "passi in avanti" verso la risoluzione del problema immigrazione."Si è conclusa la riunione informale sul tema migrazione a Bruxelles e rientriamo a Roma decisamente soddisfatti - ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte - Abbiamo impresso la giusta direzione al dibattito in corso. Ci rivediamo giovedì al Consiglio Europeo". Tutti parlano di risultati oltre le aspettative, che però erano molto basse. Tutto, insomma, è rimandato al vero e proprio Consiglio Ue che partirà giovedì."Siamo tutti d'accordo - ha detto Angela Merkel - non si possono lasciare da soli i Paesi di primo arrivo e d'altro canto trafficanti e profughi non possono scegliere in quale Paese fare richiesta di asilo". La Germania vuole ottenere una condivisione delle responsabilità. "Quando possibile - ha detto - vogliamo trovare soluzioni europee. Laddove non sia possibile, vogliamo sviluppare insieme a quelli che sono disponibili un comune piano di azione". Secondo la Cancelliera "la responsabilità è di tutti: nessun Paese deve prendersi il peso da solo".Ma di accordi reali, per ora, non ne sono stati presi. È stato infatti il premier maltese Muscat a sottolineare a termine dell'incontro che è andato "meglio di quanto aspettato", che "sono stati realizzati alcuni progressi" ma senza soluzioni per ora. E senza soluzioni, dice Muscat, "nei prossimi giorni ci sarà un'escalation".Anche dalla Spagna sono arrivati segnali cautamente positivi. Il premier Pedro Sanchez ha detto di aver "ricevuto" la proposta italiana e si dice pronto a "studiarla". Per ora, non si sbilancia oltre dopo che ieri aveva attaccato a viso aperto l'esecutivo nostrano definendolo "anti-europeo ed egoista". "Credo - ha aggiunto Sanchez - che sia stata una riunione positiva, che dà speranza. Resta molto lavoro da fare, ma è stato importante condividere esperienze e strategie. Abbiamo visto più cose che ci uniscono che cose che ci dividono: in questo senso è stato un buon passo avanti. Non abbiamo alcuna conclusione concreta. Abbiamo condiviso molte idee e riflessioni. Tutti hanno concordato sulla necessità di avere una visione europea: una responsabilità comune per una sfida comune, come gestire i flussi migratori". "Vedremo - prosegue il primo ministro spagnolo - questa proposta ha molto a che vedere con il sistema che esiste già nel nostro Paese, dove accogliamo i migranti, prestiamo i primi aiuti umanitari e poi si procede alla gestione dell'asilo per quelli che possono essere oggetto di asilo. Gli altri vanno nei centri: l'importante, come sempre, sono i rimpatri. La grande novità rispetto a quello che succede in Spagna, della proposta che ha fatto il presidente Emmanuel Macron, e che abbiamo accolto con molta ricettività, è che l'Europa sarebbe coinvolta in questa gestione e al finanziamento, in qualche modo".