LR24 ( AUGUSTO CIARDI ) - Fare bilanci parziali di mercato è complicato, soprattutto se ufficialmente la sessione estiva non è neppure iniziata. Ma la vivacità delle prime settimane post campionato, inedita, fra eccellenti ritorni in panchina e movimenti più che intelligenti, impone delle riflessioni. Come cambierebbero i rapporti di forza fra le big dopo i primi affari fatti? Innanzitutto l’inventario. La Juventus penta campione ha già preso Caldara, Emre Can e Spinazzola. Il Napoli Inglese, Verdi, ed è l’unica big ad aver cambiato allenatore. La Roma sta chiudendo il poker, dopo Coric , Marcano , Cristante , con Kluivert . All’ Inter sono andati Asamoah, De Vrij e Martinez. Lazio e Milan al momento non pervenute. A oggi la squadra bianconera resta superiore alle altre. Caldara rappresenta la continuità italiana per la miglior difesa europea degli ultimi sette anni. Emre Can ha appiccicato addosso l’etichetta di acquisto “da Juve ”, sulla falsariga delle operazioni che portarono a Torino Mandzukic e Matuidi. La Juventus al momento è più forte dello scorso anno. Nonostante l’addio a Buffon (Perin sarà il vice Szczesny ). Il Napoli ha firmato il colpo grosso in panchina. Ancelotti è l’uomo dell’estate in Italia. Ma attenzione, Capello alla Roma, per fare un esempio, il primo anno vide vincere gli altri. Poi arrivò lo scudetto, con Batistuta, Emerson e Samuel. Non basta un grande allenatore. Come non bastano Verdi, buona alternativa offensiva, e Inglese, che forse farà bene a trovare una squadra diversa. L’ Inter parte da una posizione molto arretrata rispetto alle altre ma il doppio colpo a parametro zero riabilita una difesa corta e con alternative non all’altezza. Martinez arricchisce un attacco sterile. Serve ancora tanto a centrocampo, ma a oggi l’ Inter è molto più avanti rispetto a Lazio e Milan.
La Roma ha le idee chiare . Il talento croato da coltivare, l’esperto difensore a parametro zero, il miglior centrocampista italiano per rendimento nell’ultima stagione di A, la stellina internazionale ambita da mezza Europa. C’è di tutto nella prima vera estate romanista di Monchi. Il 2017 era l’anno zero, fra gli addii di Totti e Spalletti e le impellenza di bilancio. Se ci si allaccia al filo rosso della seconda parte di stagione, le distanze rispetto a Juve e Napoli si assottigliano. Mentre si allunga la lista di potenziali titolari, fondamentale per una stagione che prevedrà almeno 45 partite. Come dite? Tanto qualcuno partirà? Certo, ma non come un anno fa. E poi, forse, sarebbe il caso di non dare sempre un’interpretazione catastrofica a ogni evento. Arriverà anche il tempo delle cessioni, ok. A oggi c’è quello degli acquisti. Ed è un tempo splendido.
@augustociardi - In The box