D'ora in avanti in Puglia tutti gli ospedali, anche quelli ecclesiastici, dovranno attenersi a un regolamento preciso della Regione: il test Hiv, per chiunque voglia farlo, deve essere anonimo e senza prenotazione. I medici potranno, quindi, evitare di registrare i dati del paziente nel sistema informatico sanitario. Fino ad oggi era necessario presentare almeno il codice fiscale. Il paziente sarà, d'ora in avanti, libero di non dare le proprie generalità. La decisione arriva, probabilmente, dopo un post su Facebook dell'associazione Cama Lila (un'organizzazione no profit per la lotta contro l'aids con sede a Bari): "Incredibile, siamo in venticinque che ci occupiamo in #puglia di #hiv , e di #AIDS, ma la possibilità che questa infezione possa essere debellata, promuovendo il test gratuito e in anonimato, e in caso di positività, ottenendo i farmaci senza difficoltà e effettuando esami e cure senza dimenticare il diritto alla privacy, non è cosa che appartiene alla politica sanitaria di questa Regione. Al Policlinico di Bari per fare il test bisogna presentare la tessera sanitaria, agli infettivi di Bisceglie, bisogna addirittura pagare."Dati alla mano la situazione sembra davvero allarmante. Come si legge su Puglia Salute, il portale sanità della Regione Puglia, ogni anno circa 150 pugliesi scoprono di aver contratto l"infezione da Hiv. Questa colpisce prevalentemente soggetti giovani e stranieri residenti nella regione. Nel 2015 (sono gli ultimi dati registrati), il 16 per cento delle nuove diagnosi ha riguardato soggetti di età inferiore ai 25 anni.Ma il dato più grave è rappresentato dal numero di persone che arrivano tardivamente alla diagnosi di hiv. Nel 2015, infatti, il 57 per cento dei soggetti ha scoperto di avere l"infezione con un sistema immunitario già compromesso. Sono i cosidetti "Late Presenters".Oggi, però, con la nuova circolare della Regione Puglia potrebbe cambiare la situazione. Chiunque voglia fare un test per scoprire se è sieropositivo potrà farlo senza svelare la sua vera identità e, grazie all'anonimato, si potranno evitare gravi discriminazioni. img src=http://www.ilgiornale.it/sites/default/files/styles/content_foto_node/public/foto/2018/05/19/1526724682-aids.jpg /