Niente previsioni. Silvio Berlusconi preferisce non farle in merito al futuro governo tra Lega e Movimeto 5 Stelle. "Mi auguro che duri, se potrà fare qualcosa di buono per il Paese - spiega in una intervista al quotidiano valdostano Gazzetta Matin - in caso contrario, meglio ridare la parola agli italiani al più presto". In ogni caso, sul ruolo di Forza Italia il Cavaliere non ha alcun dubbio: "Ne resteremo fuori e non lo sosterremo, se non su singoli punti, se vi saranno, che riterremo utili per il bene degli italiani".Domani mattina Berlusconi sarà ad Aosta per sostenere la lista del centrodestra valdostano in vista delle regionali di domenica. Dalle 11 alle 18 il leader di Forza Italia incontrerà la cittadinanza al Teatro Giacosa. Si tratta della sua prima visita in Val d'Aosta. Oltre all'impegno elettorale, però, continua a tenere alto lo sguardo sulle trattative tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Forza Italia sarà all'opposizione, come già era stato annunciato nei giorni scorsi, e si limiterà a sostenere il nuovo esecutivo solo "su singoli punti che riterrà utili per il bene degli italiani". Niente di più. Ad esempio difficilmente gli azzurri voteranno un provvedimento che introduca il reddito di cittadinanza: "Non è solo una proposta priva di coperture, è una proposta radicalmente sbagliata perché deresponsabilizza i cittadini", dice infatti Berlusconi, "Compito dello Stato è orientare le persone che sono ai margini del processo produttivo a tornare a farne parte, non mantenerle in una condizione di mera sopravvivenza assistita". Se il patto tra grillini e leghisti non dovesse reggere, però, l'unica strada per Berlusconi è ridare la parola agli elettori.Negli giorni scorsi il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha riabilitato Berlusconi candellando gli effetti della condanna del 2013. Molti analisti politici hanno letto questa decisione come una possibilità per avvicinare il voto ma in più di una occasione il leader di Forza Italia ha ribadito di voler lavorare piuttosto per garantire la stabilità del Paese. "Sono sempre rimasto in campo", assicura oggi alla Gazzetta Matin. "La riabilitazione - mette in chiaro - pone fine a una discriminazione assurda ai miei danni e ai danni di milioni di italiani che non hanno potuto votare per il loro leader, ma non sana cinque anni di emarginazione che hanno causato a Forza Italia un grave danno di consensi".