Dopo aver visto Dogman, nonostante il fascino estetico, la magniloquenza di un’esperienza cinematografica totalizzante tipica del cineasta romano, si rimane come un po’ freddini. Rimane l’immensa capacità di Garrone nell’essere un regista totale, uno di quelli che costruisce set ed elabora ogni singola immagine con una cura maniacale dal particolare al campo lunghissimo
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