Una banlieue dell’anima, stipata di solitudine e di individualismo. Una distopia tragica che coltiva in modo consapevole l’ambiguità di ruoli, interpreti, motivazioni. Una sola luce che si accende a intermittenza riflettendo le parti cromate di una batteria che suona ineluttabilmente jazz. I ragni d’oleandro (Transeuropa, pp. 208, euro 16,90) di Mario Bramè – che sarà presentato oggi alle 18 a Milano nell’ambito di Book Pride – muove dal desiderio di rielaborare in forma narrativa i fatti del Bataclan, la strage … Continua
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