Il presidente del Pd, Matteo Orfini, adesso chiarisce la road map dei Dem per il dopo-voto e per la riorganizzazione del partito alla luce del passo indietro di Matteo Renzi dall'incarico di segretario. Intervenendo a In Mezz'Ora di Lucia Annunziata, Orfini ha parlato del ruolo di Renzi in questa delicata fase per il Nazareno: Non credo che domani Renzi parteciperà alla Direzione. La squadra che salirà al Colle per le consultazioni sarà formata dal presidente del partito, dai capigruppo e dal vicesegretario, visto che il segretario si è dimesso. Sull'ipotesi di un governo Pd-M5s, il presidente dem ha le idee chiare: Il governo cè già: M5s e Lega hanno votato quasi sempre insieme. Lega e M5s hanno profili sovrapponibili, a cominciare da quel che hanno detto in campagna elettorale.Sulle pressioni ricevute dai dem per un appoggio ad un governo con il movimento Cinque Stelle, Orfini afferma: Considero il tentativo di obbligare il Pd a fare la scelta contronatura di appoggiare un un governo M5S una sorta di stalking. Qualora decidessimo di sostenere un governo M5S sarebbe la fine del Partito democratico. Infine, tornando sul passo indietro di Renzi afferma: Le dimissioni - ha aggiunto - sono una conseguenza inevitabile ma questo non è il tempo di trovare un capro espiatorio piuttosto ora si deve capire cosa è successo, abbiamo bisogno di ascoltare e di riflettere. E sul ruolo del Pd in Parlamento afferma: Il Pd non si lava le mani. Ovviamente non farà l'opposizione come l'ha fatta M5S dicendo noassolutamente a tutto. Però, staremo all'opposizione. Ovviamente, useremo il peso che abbiamo in Parlamento per far passare i singoli provvedimenti che riteniamo giusti. img src=http://www.ilgiornale.it/sites/default/files/styles/content_foto_node/public/foto/2018/03/05/1520215947-lapresse-20180305030721-25879737.jpg /
