Celle negli stadi (sul modello inglese), inasprimento del Daspo, introduzione del reato di bagarinaggio, sanzioni più pesanti della giustizia sportiva nei casi di match fixing e collusioni con la mafia. Sono alcune delle proposte nella relazione finale del Comitato mafia e sport, guidato Marco Di Lello (Pd), sulla base delle audizioni svolte negli ultimi mesi dalla Commissione parlamentare Antimafia presieduta da Rosy Bindi.Lunedì il presidente della Juventus Andrea Agnelli conoscerà la sentenza sportiva di secondo grado sul caso ultras-biglietti (la Corte federale lo aveva condannato a un anno di squalifica, a livello penale non è stato invece mai indagato). Ieri la Commissione antimafia ha sottolineato che «a Torino la ndrangheta si è inserita come intermediaria e garante nell'ambito del fenomeno del bagarinaggio gestito dagli ultras bianconeri. La Juve non è complice nè vittima. In alcuni casi i capi ultras sono persone appartenenti ad associazioni mafiose o ad esse collegate, come ad esempio a Catania e a Napoli». Ecco che la Commissione invita a circoscrivere l'ambito di applicazione del principio della responsabilità oggettiva che «pone in posizione di soggezione le società rispetto alle tifoserie organizzate che la utilizzano come arma di ricatto in cambio di benefit economici». Spesso anche i calciatori sono inconsapevoli di rapporti «ambigui» che stanno intrattenendo e che possono essere sfruttati a fini illeciti da chi è all'interno di un sodalizio mafioso, ma se si pensa al caso Miccoli (tre anni e sei mesi la condanna per estorsione), talvolta il rapporto con tali soggetti viene coltivato dai giocatori per risolvere, con metodi poco ortodossi, le proprie questioni personali.La Commissione propone poi un Daspo che «abbia termini di efficacia più severi introducendo l'obbligo e non più la facoltà di imporre al destinatario di presentarsi negli uffici di pubblica sicurezza nel corso delle manifestazioni sportive. E poi grande attenzione al match fixing, ovvero l'alterazione del risultato sportivo per ottenere guadagni illeciti attraverso il sistema delle scommesse. «Limitiamo la possibilità di scommettere sul solo risultato finale dell'incontro e, al massimo, su quello del primo tempo e vietiamo le scommesse sulle partite dei campionati dilettantistici». Infine, l'introduzione delle celle negli stadi, come in Inghilterra, «per trattenere temporaneamente soggetti in stato di fermo all'interno dello stadio e procedere poi al giudizio per direttissima».