Dopo il rallentamento al canale di Suez, ora il blocco a Cipro. Quello della nave anti-Ong messa in mare da Generazione Identitaria è un viaggio pieno di incognite, con controlli e sgambetti forse inattesi (e politicamente sospetti). Le agenzie di stampa scrivono che la C-Star, il natante di 40 metri affittato per 60mila euro da Gi, è stata bloccata dalle autorità turco-cipriote e il capitano è stato arrestato nel porto di Famagusta. "Non ci fermeranno", fanno sapere immediatamente gli attivisti di Defend Europe, la missione degli identitari italo-franco-tedeschi che ha l'obiettivo di raggiungere il mare della Libia per "bloccare l'immigrazione massiva" sui barconi nel Mediterraneo. La C-Star è partita alcune settimane fa da Gibuti alla volta di Tripoli. Il primo inconveniente si è materializzato nel canale di Suez. Il passaggio della nave è stato rallentato dai controlli delle autorità egiziane, forse imbeccate dalle Ong che accusavano C-Star di portare armi a bordo. Armi che gli egiziani non hanno trovato. La navigazione era ricominciata in questi giorni e ieri sui suoi canali social Defend Europe aveva mostrato la posizione dell'imbarcazione al suo ingresso nel Mediterraneo. Diversi attivisti attendono l'arrivo di C-Star a Catania per partire verso il mar della Libia se segnalare alla Guardia Costiera di Tripoli i migranti per farli riportare in Libia. Oggi una nuova interruzione. La nave è stata bloccata a Cipro: comandante e vice-comandante sarebbero stati arrestati con l'accusa di avere documenti falsi. "A bordo - scrive su Facebook Defende Europe - c'erano anche 20 marinai apprendisti. Pagano per fare miglia su questa nave per convalidare i loro diplomi. Una pratica perfettamente legale. Questi marinai dovevano sbarcare in Egitto, ma non è stato possibile. Così, hanno approfittato della fermata a Cipro per lasciare la nave. Mentre gli apprendisti stavano per tornare nel loro paese d'origine, le ONG hanno offerto loro di rimanere in Europa e chiedere l'asilo, in cambio di promesse e soldi. Quindici apprendisti hanno rifiutato, cinque hanno accettato questo atto di corruzione e stanno facendo false accuse contro il proprietario della nave. Queste pratiche scandalose confermano che le Ong sono pronte a fare qualsiasi cosa per impedirci di rivelare la situazione nel Mediterraneo". Accuse pesanti, in quella che a tutti gli effetti sta diventando una battaglia navale tra organizzazioni non governative e Generazione Identitaria. "Queste manovre ritardano la partenza della nave - conclude Gi - ma non ci impediscono in nessun modo di avvicinarsi alla costa libica per adempiere alla nostra missione. Ricordiamo che questo tipo di metodo è già stato utilizzato per impedire alla C-Star di attraversare il canale di Suez. Tutte le accuse erano ovviamente false e la barca era stata semplicemente rallentata per il tempo necessario a dimostrarlo. Intendiamo seguire le regole, aspettare l'esito delle indagini e prendere tutto il tempo necessario per avviare correttamente la missione”.