di Charlie Eccleshare, pubblicato da The Athletic il 21 novembre 2024
MALAGA, Spagna — Sara Errani si trova sulla linea di fondo ed espira profondamente. Sta per colpire una seconda di servizio, con l’Italia al match point contro la Polonia. In gioco c’è un posto nella finale della Billie Jean King Cup. Quindi Errani fa ciò che ha fatto molte, moltissime volte prima: esegue un servizio dal basso.
La palla fluttua verso il rettangolo di servizio e sulla racchetta di Iga Swiatek, una delle due giocatrici che possono rivendicare il titolo di migliore al mondo. Swiatek è pronta come un fulmine e colpisce una risposta profonda verso il dritto di Errani. Errani, ancora una volta, fa ciò che ha fatto molte, moltissime volte prima: rimanda la palla indietro.
Lo fa di nuovo sul colpo successivo della sua avversaria, alzando un lob di rovescio in aria. Swiatek colpisce una volée di dritto che finisce lunga, e l’Italia si qualifica per la finale per il secondo anno consecutivo. Errani si lascia cadere a terra, sollevata, festeggiando con la sua compagna Jasmine Paolini e stringendo la mano alle avversarie sconfitte pochi secondi dopo, prima di concedersi un sorriso incredulo, alla: “ma cosa ho appena fatto?“.
Per Errani, 37 anni, è stato un altro colpo vincente in una carriera piena di momenti del genere.
Mercoledì, ha aggiunto il quarto titolo della Billie Jean King Cup (tre dei quali ottenuti quando si chiamava ancora Federation Cup) al Golden Grand Slam in doppio che ha completato quest’anno vincendo l’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024 insieme a Paolini. È stato un anno straordinario per Errani, che ha conquistato anche il titolo di doppio misto agli US Open insieme ad un altro italiano, Andrea Vavassori. Pensava che il 2024 sarebbe stato il suo ultimo anno nel circuito, avendo vinto il suo ultimo titolo del Grande Slam dieci anni fa.
“L’anno scorso la mia idea era di giocare le Olimpiadi e poi smettere di giocare a tennis, ma stiamo giocando benissimo il doppio e mi sto divertendo tantissimo” ha detto Errani in un’intervista a Riyad, in Arabia Saudita, durante le WTA Tour Finals all’inizio di questo mese. Completare il Golden Slam in doppio a Parigi ha inserito Errani in un gruppo d’élite che comprende solo sette donne. Riguardando tutta la sua carriera, la battuta dal basso contro Swiatek di lunedì sarà probabilmente un momento emblematico per una giocatrice che utilizza questa tattica tanto discussa con maggiore costanza e precisione di chiunque altro.
La sua storia con la battuta dal basso è parte fondamentale della sua vita tennistica.
Il servizio dal basso è uno dei più curiosi colpi del tennis, sospeso tra i poli di un trucco irrispettoso e una mossa tattica geniale. I grandi battitori, come Nick Kyrgios, lo usano per sfruttare avversari che si posizionano molto indietro, aspettandosi un servizio da 225 km/h. C’è anche un elemento di spettacolo, come nel caso di Alexander Bublik. Sebbene dotato di un grande servizio, attualmente è il giocatore più associato a questa alternativa audace.
Altri giocatori la utilizzano contro avversari specifici. Il numero 68 del mondo, Alexandre Muller, ha dichiarato a The Athletic a Wimbledon di aver praticato specificamente questo colpo per usarlo contro Daniil Medvedev, che ha una delle posizioni di risposta più arretrate del circuito. Corentin Moutet, un maestro di questo colpo, ha iniziato a praticare la battuta dal basso dopo un infortunio alla spalla. Da allora l’ha incorporata nel suo gioco, ottenendo un grande successo al Roland Garros di quest’anno. Ha usato il servizio dal basso 12 volte nel suo incontro di terzo turno contro Sebastian Ofner, vincendo 9 di quei punti. Moutet rappresenta l’opposto di un giocatore come Kyrgios, utilizzando la battuta dal basso perché non si aspetta di vincere punti diretti con la prima di servizio; non ha aspettative da deludere.
Il motivo per cui Errani utilizza questo colpo sarà familiare a molti giocatori amatoriali: semplicemente non ha fiducia nel proprio servizio.
Errani, alta 1,64 m, è considerata minuta secondo gli standard moderni del tennis — proprio come la sua compagna Jasmine Paolini, che nonostante i suoi 1,62 m riesce a esprimere potenza con il suo servizio. Errani non possiede il suo ritmo, e la sua altezza ha contribuito a rendere il suo servizio tale da essere spesso deriso come uno dei peggiori… Sorridendo, ammette che sarebbe fantastico essere un po’ più alta. “Molte volte ci penso,” dice.
Invece di lasciare che il suo servizio diventasse un punto debole insormontabile, Errani ha sfruttato le sue abilità da fondo campo, l’intelligenza tattica e il fattore sorpresa di un servizio che registra regolarmente una velocità intorno ai 96,5 km/h per raggiungere i vertici del tennis sia in singolare che in doppio.
Nel 2012 ha raggiunto la finale del Roland Garros nel singolare e l’anno successivo è entrata tra le prime cinque al mondo, nonostante le avversarie ritenessero di poterle strappare ogni singolo turno di servizio. Invece, rimangono disorientate dalla sua incredibile destrezza a rete o a fondo campo, oltre a trovarsi in difficoltà nel leggere e rispondere al suo servizio. “Arriva così lento e sembra fluttuare nell’aria,” ha detto Mirjana Lucic-Baroni in una conferenza stampa dopo aver perso contro Errani nel quarto round degli US Open 2014, una partita in cui la velocità media del servizio di Errani era di 122 km/h. “È stato davvero difficile prendere il tempo sulla palla.”
Il servizio di Errani è diventato quasi un meme nel 2024, dopo che Daniil Medvedev non è riuscito a rispondere a uno dei suoi servizi durante una partita di doppio misto alle Olimpiadi di Parigi. Dopo quel match, Errani stessa ha dichiarato in conferenza stampa di avere un approccio diverso al servizio rispetto alla maggior parte dei giocatori: “Non cerco di fare ace,” ha detto. “Cerco di fare kick, di fare slice, di variare il mio gioco. Devo iniziare il punto dove voglio. Quindi a volte è meglio per me non servire troppo veloce perché, se servi veloce, la palla torna più veloce.”
Questa convinzione non è sempre stata presente. Il suo servizio ha toccato il punto più basso nell’aprile 2019, quando era da poco tornata dopo una sospensione di 10 mesi per doping dovuta all’assunzione di letrozolo. La squalifica, inizialmente di due mesi, era stata estesa dal Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS). Errani disse di essere veramente disgustata dalla durata della sospensione, spiegando che si era trattato di una contaminazione accidentale: sua madre, che assumeva letrozolo per curare un tumore al seno, aveva fatto cadere delle pillole sul piano della cucina dove preparavano i pasti.
Durante il torneo Copa Colsanitas a Bogotà, in Colombia, Errani servì 18 doppi falli a match in tre partite consecutive (tutte vinte), prima di utilizzare il servizio dal basso in circa metà dei suoi turni di battuta nella sconfitta nei quarti di finale contro Astra Sharma. Più tardi, nello stesso anno, durante un torneo di basso livello ad Asunción, in Paraguay, Errani scelse di servire dal basso per tutto il torneo. Raggiunse la finale, ma fu sommersa da insulti sui social media.
In risposta, scrisse su Instagram: “In Italia continuo a essere insultata da molte persone, principalmente riguardo al mio servizio. Se non vi sta bene, scrivete una lettera alla WTA chiedendo di cambiare le regole sul servizio o chiedete di squalificarmi per il mio servizio orribile. Se invece avete altri problemi con me, mandate una lettera a Babbo Natale.”
Cinque anni dopo, Errani ammette che il suo servizio aveva preso il sopravvento su tutto il resto. “Non riuscivo a competere. Pensavo costantemente al mio servizio,” dice. “Il mio allenatore mi ha detto: ‘Fai un torneo tutto con il servizio dal basso e gioca soltanto.’ Era un tentativo per liberare la mia mente, non dal panico, ma dai momenti duri.”
Nonostante fosse riuscita a superare quel blocco mentale, Errani ha vissuto un incubo legato al servizio durante una partita del secondo turno del Roland Garros 2020 contro Kiki Bertens. In quel match, Errani ricevette due time violation dopo cinque lanci di palla a vuoto e mise a segno un solo servizio dal basso, con un tentativo che finì fuori dalla linea di fondo. Stava servendo per il set ed è stata brekkata a zero.
“A volte è lì e può venire fuori, ma cerco di gestirlo,” dice riferendosi ai nervi che possono bloccarla al servizio. “Quando mi allenavo, il mio servizio andava bene. Ma poi, in partita, sentivo quel blocco, il panico. So che è ancora lì. Non è una cosa passata.”
Errani, una pioniera involontaria, può ridere del fatto che il servizio dal basso sia tornato di moda, soprattutto nel circuito maschile, negli ultimi anni.
“Se può essere una buona tattica, perché no?” scherza. Contro Swiatek, la decisione è stata più istintiva. “Ho avvisato Jasmine dopo la prima battuta, quindi è stato solo una sensazione, l’ho fatto, così, senza pensarci troppo,” ha dichiarato in conferenza stampa dopo la partita.
A 37 anni, Errani è la giocatrice più esperta della squadra italiana e, come le sue compagne hanno sottolineato nella conferenza stampa celebrativa di mercoledì, è considerata “il cervello della squadra“.
Errani ricorda il suo connazionale Jorginho, il centrocampista italo-brasiliano dell’Italia e dell’Arsenal, che è così intelligente da essere un punto di riferimento per tutti, nonostante non sia il giocatore più dotato fisicamente.
Paolini, attualmente numero 4 al mondo in singolare e finalista in due tornei del Grande Slam quest’anno, cerca costantemente l’aiuto di Errani sul campo del doppio. “Vuole che le dica cosa fare ad ogni punto – anche quando serve, le piace che le dica dove mettere la palla, e io cerco di spingerla a dirmi di più di ciò che sente” ha detto Errani.
Sara Errani e Jasmine Paolini hanno formato una coppia formidabile sul campo in doppio. Qualunque siano le tattiche, la collaborazione Errani-Paolini sta contribuendo a un periodo d’oro per il tennis in Italia.
Nel settore maschile, Jannik Sinner è il numero 1 al mondo e ha vinto due tornei del Grande Slam quest’anno. Fa parte di una squadra italiana che spera di difendere la Coppa Davis questa settimana e di realizzare un doppio successo con le vincitrici della Billie Jean King Cup. Errani, che ha vissuto un periodo in cui era una delle “Fab Four” italiane, tutte arrivate in finale di un Grande Slam e nella top 10 mondiale tra il 2010 e il 2014 (Francesca Schiavone, Roberta Vinci e Flavia Pennetta le altre), crede che tutti i giocatori di punta attuali del suo paese si stiano spronando l’uno con l’altro verso nuove vette.
Ed Errani non ha alcuna intenzione di lasciarsi alle spalle quest’era d’oro. “Ho detto a Jasmine: ‘Continuerò sicuramente l’anno prossimo e poi vedremo,’” dice. Dopo l’iconica battuta dal basso contro Swiatek, questa astuta veterana ha ancora almeno un ultimo gran colpo da mettere a segno.
Traduzione di Elena Leccardi
