VOGHERA. Insulti, minacce di morte, vere e proprie aggressioni. Sono esausti ed esasperati i residenti di una palazzina popolare di Pombio i quali, negli ultimi anni, sono tenuti sotto scacco da un’inquilina che semina letteralmente il panico tra tutti i suoi vicini.
La situazione, segnalata più e più volte alle forze dell’ordine («I carabinieri hanno fatto 87 interventi nel 2024, - raccontano i condomini - a cui bisogna aggiungere quelli della polizia e dell’ambulanza») è adesso arrivata al limite: nei giorni scorsi una delle vicine di casa, E. G., ha sporto denuncia per aggressione e minacce dopo essere scampata a un tentativo di strangolamento, e ha deciso poi di divulgare il tutto sui social, con un video denuncia in cui racconta una situazione allarmante.
«La persona in questione – dice E. G. – ha problemi di vario tipo, e negli anni ne ha combinate di tutti i colori. Ha sporcato le scale di escrementi, ci ha urlato contro, ha insultato e minacciato sia me che le mie figlie. Nonostante ciò, per anni abbiamo cercato di prenderla con le buone perché abbiamo riconosciuto la sua fragilità. Adesso pesa pochissimo, sta in una casa senza acqua né luce né gas, e fa entrare chiunque. Mi spiace per lei, vorrei che fosse aiutata, ma al contempo devo mettere davanti la sicurezza della mia famiglia: le mie figlie hanno paura a scendere le scale, io stessa temo per la mia e la loro incolumità. E quindi ho deciso di rivolgermi alla giustizia, sperando che questa volta qualcuno faccia qualcosa».
Non che, fino ad ora, si sia rimasti con le mani in mano: «Ci siamo rivolti ai servizi sociali – dice ancora E. G. parlando a nome di tutti i condomini – e sono stati disponibili e gentilissimi, sono venuti a parlarle, ma da un certo punto in poi lei si è rifiutata di collaborare, e loro non hanno potuto costringerla ad essere presa in carico. Abbiamo raccolto firme, chiamato mille volte le forze dell’ordine, ma non è servito a niente. Tempo fa ha gettato dell’ammoniaca addosso a un’altra inquilina, e io mi chiedo: se fosse stato acido? Aspettiamo che si verifichi una tragedia prima di intervenire? Avessi la possibilità di andarmene lo farei, perché questa non è vita».
Serena Simula
