Ivrea
Un lungo serpentone di autovetture. Ferme, immobili, per almeno tre chilometri lungo la bretella autostradale Ivrea-Santhià, per poi proseguire a rilento per altri 17 chilometri fino all’altezza di Viverone. Altrettante code e rallentamenti da Pont-Saint-Martin a Ivrea. Chi tra domenica e lunedì scorsi è rimasto intrappolato in autostrada parla di un viaggio allucinante, senza precedenti. «Mai vista una cosa del genere - scrive un lettore alla Sentinella -. Che la tratta fosse interessata dai lavori lo sappiamo tutti, ma in occasione del grande rientro dalle vacanze natalizie non si possono abbandonare gli automobilisti al proprio destino senza prevedere percorsi alternativi validi».
Due i tratti critici sull’autostrada A5 che ormai da più di un anno tengono sotto scacco la viabilità canavesana: l’autostrada si riduce a una corsia all’altezza di Quincinetto con code che partono già da Pont-Saint- Martin, a causa del pericolo frana, per poi restringersi nuovamente su una sola corsia, con cambio di carreggiata, per fermare i tir sulla bretella all’altezza di Albiano. Il risultato sono state due giornate di infermo per i turisti che rientravano dalla Valle d’Aosta e per chi da Ivrea doveva raggiungere Torino o Milano. «Nella migliore delle ipotesi - racconta chi lunedì pomeriggio è rimasto imbottigliato nel traffico - si è proceduto a passo d’uomo lungo tutto il tratto di venti chilometri. Noi siamo stati ancora fortunati perché nel giro di un paio di ore siamo riusciti ad arrivare allo svincolo di Santhià, ma una coppia di nostri amici che è partita qualche ora dopo di noi ci ha messo quasi tre ore».
La gestione in concessione dell’autostrada dallo scorso primo dicembre è passata dalla mani di Ativa al gruppo Dogliani che ha costituito una società, la Ipt (Ivrea-Piacenza-Torino).
Qualche giorno prima del passaggio, dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti era arrivata una buona notizia: il via libera alla realizzazione di un bypass che devierà il traffico in prossimità del viadotto Camolesa, oggetto dal dicembre del 2023 di lavori di adeguamento e di messa in sicurezza. Lavori che procedono con estrema lentezza. L’autorizzazione al bypass è stata motivata dal ministero delle Infrastrutture da esigenze di urgenza.
Si tratta di una pista provvisoria, i cui lavori sono cominciati all’inizio di dicembre 2024 e che una volta realizzata permetterà di eliminare i due restringimenti presenti sullo svincolo di Santhià per chi proviene dall’autostrada A4 e nei pressi di Albiano per chi viaggia in direzione opposta. Restringimenti che di fatto obbligano le autovetture quasi a fermarsi per superare le barriere in cemento che restringono la carreggiata. Inevitabili quindi nel giorni di intenso traffico l’effetto imbuto con code e rallentamenti che si sviluppano da Albiano fino allo svincolo di Santhià con la A4 (Torino-Milano).
I serpentoni di auto che si sono registrati nelle giornate di domenica e lunedì scorsi non sono però un’eccezione. Scene simili si verificano puntualmente durante tutti i fine settimana, da quando è stata aperta la stagione sciistica, ma anche durante la scorsa stagione stiva.
Secondo le prime stime, ci vorranno però almeno tre mesi per completare il bypass, pertanto i benefici alla circolazione derivanti dalla nuova infrastruttura provvisoria si potranno avere soltanto a stagione sciistica ormai conclusa. L’ordinanza di stop ai Tir è infatti valida fino al 30 aprile.
L’obiettivo dell’opera, spiegano dalla società autostradale, è il superamento delle code che si determinano per effetto dell’attuale limitazione di carico, in particolare durante i fine settimana quando è alto il movimento dei turisti. Sarà garantito l’esercizio dell’autostrada in condizioni di sicurezza in attesa dell’adeguamento definitivo del viadotto Camolesa. A tirare un sospiro di sollievo sono anche i Comuni dell’Eporediese i cui centri abitati sono spesso invasi dai camion banditi dall’autostrada e che si perdono nella disperata ricerca di un percorso alternativo.