MONTALTO DORA. È con un canto del coro delle Voci in bianco che si aprono i funerali di Nella Franco, dirigente medico dell’ospedale di Ivrea ed ex consigliera comunale scomparsa venerdì 3 gennaio all’età di 58 anni. Un coro che lei stessa contribuì a creare, perché portasse sollievo e buonumore ai malati all’interno dei reparti d’ospedale.
Un fiume di persone riunitesi per dirle addio, ma il silenzio è tale che si potrebbe udire cadere uno spillo. Amici, parenti, colleghi di lavoro, di partito e di amministrazione, anche quelli politicamente opposti. Nel primo pomeriggio di domenica 5 gennaio la parrocchia di Montalto è così piena che si fa fatica a trovare spazio. Era successo già nei giorni precedenti, alla casa funeraria di Ivrea, che in un anno di attività non aveva mai visto così tante persone giungere per porgere a qualcuno l’ultimo saluto. Una dimostrazione, l’ennesima, dell’impegno di Nella Franco in Canavese. Un impegno che il territorio non dimenticherà.
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«Riuscire a riunire così tante persone provenienti dai mondi della politica, della sanità, del mondo civile e di quello religioso non è cosa facile nemmeno per le istituzioni – commenta don Nicola Alfonsi, parroco di Montalto, che celebra l’omelia funebre –. Nella ci è riuscita. Ci ha riunito tutti qui oggi, nel dolore della sua perdita. Nel tempo in cui viviamo, tra guerre e attentati, dove come bestie si gioisce della morte, questo dolore ci fa umani, poiché ci rende capaci di condividerlo. Nella si è sempre impegnata fino alla fine nella cura degli altri, come medico, come amministratrice, come persona. Ora Nella è libera, noi la affidiamo a Dio, e continuerà a curarci dall’alto».
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Dirigente medico, assessora alle politiche socio-sanitarie a Montalto, poi consigliera a Ivrea in area Pd, l’impegno di Franco nell’eporediese andò ben oltre i suoi ruoli.
Medica sempre presente, in grado di stare vicino ai pazienti ben oltre quanto previsto dalla professione, in molti ne ricordano l’impegno per l’integrazione dei migranti, per la pace e in favore di chi soffre. Nel 2021, durante la pandemia, fu tra le fondatrici del coro Voci in bianco, composto da dipendenti dell’Asl, per portare solidarietà alle persone ricoverate. Lascia tre figli, Caterina di 27 anni, Alessia di 22 e Leonardo di 20, e il marito, Sebastiano Bombaci, oncologo all’ospedale di Ivrea.
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Presenti al funerale anche i sindaci di Montalto Dora e di Ivrea: «Oggi qui siamo tantissimi, ognuno con un suo ricordo di Nella, figlio della stima, dell’affetto e della riconoscenza che le dobbiamo – afferma Renzo Galletto, sindaco di Montalto –. Per il ruolo che ricopro presenzio spesso a funerali, ma la mia partecipazione oggi è tutto fuorché un atto notarile. La perdita di Nella, a livello umano, è per me forse più dolorosa della perdita di un parente. Nella ha sempre messo entusiasmo, passione e umanità in tutto ciò che ha fatto, specialmente nel suo impegno amministrativo, prima a Montalto poi a Ivrea. I valori di pace, di aiuto del prossimo e di fratellanza nei quali credeva e per i quali si spese, rappresentano oggi il suo testamento per noi che restiamo. Un vademecum, un percorso virtuoso da seguire, un modo di vivere che serve da esempio a tutti noi».
«Oggi saluto Nella non solo come amministratrice, ma soprattutto come persona – continua il sindaco di Ivrea Matteo Chiantore – Ci ha aperto gli occhi con il suo esempio di dedizione e di umanità. Nel suo impegnarsi per la collettività non ha mai cercato visibilità, mettendo sempre al centro le persone che aiutava e le loro fragilità. Ci ha insegnato una politica fatta di ascolto, di domande e risposte, un invito ad andare oltre la polemica, guardando sempre a un futuro migliore. Oggi celebriamo la sua vita e l’esempio che ci ha dato, e che continueremo a portare avanti. Il suo spirito vivrà in ognuno di noi».
Forse però a fare l’intervento più significativo è la stessa Franco, per mezzo dell’ultimo messaggio spedito all’interno della chat del coro Voci in bianco, poco prima del Natale: «Con ieri si è concluso il nostro tour ospedaliero. Una grande emozione che ogni anno trova sempre più adesione nei reparti. Non è stato facile portare la musica a Natale, ma ci siamo riusciti. È sempre un’esperienza molto emozionante. Grazie a tutti voi che mi volete bene. Continuate questa esperienza ovunque io sarò. Ve ne sarò grata. Soprattutto per chi ha bisogno di cura in questi giorni particolari, soprattutto per i molti per i quali questi giorni non sono di festa. Vi voglio bene».
