IVREA. La prima canavesana nata nel 2025 è una bambina: si chiama Nora Isabella Bolatto, è di Rivarolo, e ha visto la luce all’ospedale di Ciriè. Il primo vagito è stato di Davide Vera, di Balangero, sempre a Ciriè. I nati nei tre ospedali dell’Asl/To4 (Ivrea, Chivasso e Ciriè) nel 2024 sono stati complessivamente 1.703, 50 in meno rispetto all’anno precedente.
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Il trend è generalizzato e riflette un dato che, se visto in un arco temporale più ampio, dà l’idea di una fotografia di un territorio con sempre più anziani. Osservando i dati di Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) sui nuovi nati residenti in Asl/To4 in un arco temporale che va dal 2015 al 2023 (ultimi disponibili pubblicati nel Piano nazionale esiti) il calo è del 24,4%, due punti percentuali in più rispetto alla già alta media nazionale, che è del 22,3%. In numeri assoluti: nel 2015, residenti in Asl/To4, erano nati 3.654 bambini, nel 2023 sono scesi a 2.771. Un calo (- 883) che comincia a riflettersi sulle scuole dell’infanzia e primarie il cui numero in deroga continua a salire anno dopo anno, come testimonia la recente delibera regionale sul dimensionamento scolastico. Dei bimbi venuti alla luce nel 2023 residenti in Asl/To4, circa il 65% è nato negli ospedali dell’Asl/To4. Una percentuale significativa (poco oltre il 29% ed è sostanzialmente stabile nel tempo) nasce all’ospedale Sant’Anna di Torino. I dati e le situazioni – va detto – non sono una novità e confermano la fotografia di un territorio che invecchia rapidamente. Il calo significativo delle nascite è ben chiaro anche negli operatori sanitari.
Obiettivo superqualità
Fabrizio Bogliatto è il direttore della struttura complessa di ostetricia e ginecologia di Ivrea e direttore del dipartimento materno infantile dell’Asl/To4: «Va cambiato l’approccio e noi lo stiamo facendo perché in questi anni abbiamo lavorato per una buona base di servizi in tutti e tre gli ospedali. E il nostro impegno è di qualificare e uniformare i servizi ancora di più, portando nel 2025 la partoanalgesia anche a Chivasso e Ciriè e aumentando qualitativamente la presa in carico». E argomenta: «Il punto nascita non è più solo un punto parto, ma deve essere un posto dove si prende la donna in carico nel percorso antecedente la nascita del figlio e la si segue dopo la nascita. Oggi è mediamente aumentata la complessità della gestione medica, non fosse altro perché è aumentata significativamente l’età media delle donne che hanno figli, c’è una crescita di patologie correlate, dal diabete all’ipertensione, c’è maggiore obesità. Ci sono situazioni medie che richiedono una presa in carico più attenta. Noi dobbiamo elevare al massimo la qualità assistenziale, puntare su tutto ciò che riguarda la salute della donna, non rinunciare a fare ricerca perché anche nelle nostre strutture si può». Un esempio? «Siamo l’unica Asl in Europa a effettuare un monitoraggio in culla per le prime 24 ore neonatali con un dispositivo wireless sul piede del bambino collegato a una centrale dove scatta l’allarme se cambiano frequenza del respiro, cardiaca a saturazione. Abbiamo raccolto dati interessanti che cercheremo di pubblicare».
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Intanto, in reparto
Ieri pomeriggio non c’era un nuovo nato in ospedale a Ivrea per la foto di rito. C’erano due fiocchi di San Silvestro, però: uno rosa e uno azzurro. C’era una bimba con un arrivo previsto per il 5 gennaio e, probabilmente, la piccola Matilde Ozzello sarebbe stata la prima nata del 2025 (visto che, appunto, a ieri nel reparto di ostetricia dell’ospedale di Ivrea, ancora non c’erano future mamme in attesa di partorire), ma, forse incuriosita dai fuochi artificiali dell’ultimo dell’anno, ha esortato la cicogna ad accelerare i tempi e si è presentata al mondo alle 8.47 del giorno di San Silvestro, strillando i suoi primi vagiti con tutta la forza dei suoi 3 chili e 240 grammi di peso.
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Il giorno dopo sugge beatamente il suo latte, tra le braccia della mamma, Alessia, che la guarda con amore infinito e racconta: «Siamo di Cuceglio. Matilde è la nostra prima bambina, è bravissima e si attacca al seno con golosità. Siamo arrivati d’urgenza, il parto ha presentato qualche difficoltà, ma il team medico del reparto mi ha assistita in modo perfetto, non solo tecnicamente, ma anche in termini di calore umano. Oggi, superato l’iniziale momento di panico, mio marito Patrick ed io siamo una coppia completa e felice e, per quanto ci riguarda, se in futuro dovessi avere un altro figlio, farò di tutto per venire a partorire di nuovo qui».
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A concludere l’anno di nascite a Ivrea, era stato, qualche ora dopo, precisamente alle 14.45, Mattia Bevacqua, 2 chili e 980 grammi, il primogenito di papà Domenico e mamma Ylenia, residenti a Cuorgnè, che si dicono contentissimi e grati al reparto per la professionalità e il garbo riscontrati in tutti gli operatori incontrati. Il reparto è in grado di trasmettere serenità, essendo curato in ogni dettaglio anche estetico e decorativo, come evidenziano le opere d’arte alle pareti e l’albero di Natale, con tanti cuori in cartoncino recanti ciascuno il nome dei bimbi nati in dicembre. Tra gli operatori in servizio, giovedì 2, erano le ostetriche Fiorella Valle, Diana Golzio e Cecilia Margiacchi, i dottori Giuseppe Bartemucci e Gianluca Bertschy, l’operatrice socio sanitaria Roxana Stoica e l’affabilissima coordinatrice, Vera Orso Giacone, che sottolinea: «Teniamo moltissimo a prenderci cura delle nostre mamme e dei nostri bambini e il fatto di evidenziare tutti i nomi dei piccoli su altrettanti cuoricini appesi all’albero, intende evocare l’intensità dell’aver condiviso qualcosa di importante».
Il mondo in culla
Nel 2024 il reparto di Ivrea ha registrato 548 nascite (261 femmine e 287 maschi) con un incremento di 16 nascite. I bambini di famiglie italiane sono stati 385, quelli di famiglie di origine straniera 163. Questi 163 rivelano il reparto dell’ospedale come un piccolo universo di fratellanza che, tradotto in numeri, ricorda: Romania, 40; Bosnia, 1; Marocco, 32; Albania, 7; Nigeria, 15; Bangladesh, 1; Brasile, 21; Liberia, 1; Costa d’Avorio, 8; Taiwan, 1; Messico, 1; Cuba, 2; Kosovo, 2; Senegal, 3; Camerun, 2; Burkina Faso, 2; Francia, 1; Spagna, 3; Turchia, 3; Moldavia, 2; Tunisia, 2; Germania, 2; Egitto, 1; Ecuador, 1, Ucraina, 1; Cina, 1; Colombia, 1; Stati Uniti, 1; Svezia, 1; Afghanistan, 1; Pakistan, 1; Gran Bretagna, 1. —