Cecilia Sala, la giornalista italiana arrestata in Iran per “violazione della legge islamica”, ha potuto contattare la famiglia e il compagno rivelando le condizioni disumane che sta vivendo all’interno del carcere di Evin. A differenza di quanto inizialmente garantito dalle autorità iraniane, la reporter, che si trova in cella di isolamento dal 19 dicembre, giorno del suo arresto, non sta ricevendo un trattamento dignitoso. Come lei stessa ha potuto rivelare:”Dormo per terra e mi hanno tolto anche gli occhiali”. Nel suo intervento a Tagadà, la vice direttrice del Fatto Quotidiano, Maddalena Oliva, condivide la sua vicinanza a Cecilia Sala ricordando i suoi esordi con la redazione di Michele Santoro:”Sono sicura che ha la cazzimma per poter cercare di resistere in delle condizioni che non possono essere dignitose perché parliamo di un regime. Insieme a Cecilia sono detenute decine e decine di attiviste iraniane, che il regime ha incarcerato in questi anni di proteste”. Cecilia Sala si trovava in Iran con un regolare visto giornalistico e tutte le tutele garantite ad un giornalista in trasferta, tutti i suoi spostamenti erano controllati, eppure come spiega Maddalena Oliva:”È stata arrestata in quanto cittadina italiana, si è ritrovata coinvolta in una triangolazione in cui il fatto di essere donna, giovane e giornalista influisce ancora di più nell’essere una pedina di scambio con il regime iraniano per la richiesta di rilascio dell’ingegnere Abedini, arrestato su suolo italiano il 16 dicembre“.
L'articolo Maddalena Oliva a La7 su Cecilia Sala: “Non è sola, ha la cazzimma necessaria per resistere contro il regime insieme ad altre donne” proviene da Il Fatto Quotidiano.
