Tra il 2013 e il 2014 l’esercito russo preparò un elenco di 160 strutture da colpire, in Giappone e Corea del Sud, in caso di una potenziale guerra con i due Paesi. Lo riporta il Financial Times, che, appunto, è riuscito ad ottenere – da fonti occidentali – documenti segreti dell’esercito russo per il 2013-2014.
L’elenco degli obiettivi che le truppe russe pianificavano di colpire in caso di conflitto includeva strade, ponti e fabbriche, nonché centrali nucleari e altre infrastrutture civili. La metà delle strutture sulla lista sono di valore militare, compresi i posti di comando centrali e regionali delle forze armate del Giappone e della Corea del Sud, installazioni radar, basi aeree e strutture navali.
Il Financial Times scrive che i documenti avevano lo scopo di preparare l’esercito russo a un potenziale conflitto tra il 2008 e il 2014, ma che restano “rilevanti per la strategia [militare] russa”.
“L’esercito russo teme che i confini orientali del Paese saranno vulnerabili in una guerra con la NATO e aperti agli attacchi degli Stati Uniti e degli alleati”, scrive il FT. Ovviamente, l’addetto stampa del presidente della Federazione Russa, Dmitry Peskov, a una domanda su quanto pubblicato dal Financial Times non ha risposto.
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