Il primo anniversario di questo 2025 è metereologico e riguarda la straordinaria nevicata che quarant’anni fa imbiancò con grande abbondanza l’Italia settentrionale e soprattutto Milano, ricoprendola di almeno mezzo metro di neve e fermandone la frenesia. Fu un evento estremo che mise alla prova le famiglie, i riscaldamenti e le reti di trasporti, ma quasi a mettere in luce che si trattava davvero di un altro tempo, non ci furono strascichi politici, perciò questo quarantennale potrà essere ricordato con affetto dai milanesi che in questi giorni avranno la possibilità perdersi tra gallerie fotograficheonline e qualche album di casa, insieme a racconti di chi c’era e ricordi di un’Italia che invece non c’è più.
In marzo ricorreranno i cinquant’anni dell’album Rimmel di Francesco De Gregori, opera miliare per l’autore romano, la musica italiana e l’ultimo miglio della letteratura italiana, quella porzione di produzione letteraria in cui i cantautori rientrano a pieno diritto. De Gregori, che nel corso del 2025 girerà l’Italia suonando l’intero album “Rimmel” per rendergli omaggio, scrisse brani come “Rimmel”, “Buonanotte fiorellino”, “Pablo” e “Pezzi di vetro” a ventiquattro anni e li pubblicò con questo album fortunatissimo, facendosi conoscere come autore e cantante di ispirazione purissima. Riscopriamolo a distanza di mezzo secolo per ricordarci cosa può comporre un giovane toccato dall’arte, per non confondere quella musica scritta e cantata con intenzionalità d’arte con qualcosa che riempie le pagine della cronaca e i socialnei nostri smartphonema che di arte ha, invece, proprio nulla.
L’anniversario letterario che va più indietro sarà indubbiamente il seicentocinquantenario della nascita di Giovanni Boccaccio. L’autore toscano di Certaldo finisce spesso ai margini delle programmazioni scolastiche, un po’ perché la sua prosa risulta complessa a una prima lettura – e oggi tutto ciò che non arriva subito, finisce in disparte - un po’ perché alcuni testi risultano sconvenienti – quelli di Boccaccio! incredibile ma vero - un po’ perché si fa spazio ad altri. Eppure Boccaccio piace, se si accorda lui la fatica di affrontarlo,e fa anche parecchio ridere in aula, e in aggiunta trattarlo è cosa buona e giusta, perché ricopre un ruolo decisivo per la nostra letteratura: ha segnato la nascita della prosa narrativa italiana ed è stato il primo autore che ha letto e amato Dante, diffondendone l’opera con trattati, commenti e letture pubbliche. Riscopriamo Boccaccio, quindi, anche per leggere di come i più giovani possano sperare in una città nuova, mettendosi d’accordo e stando insieme alla ricerca di un bene comune.
La cifra tonda tocca ad Andrea Camilleri, di cui nel 2025 si festeggerà il centenario della nascita. Camilleri non rientra nei canoni della letteratura, anche perché ha scritto romanzi di quel genere, il giallo, che da quando è natoè stato ed è tutt’ora al centro di discussioni circa la sua appartenenza alla scrittura più nobile. Ciononostante, la fama di Camilleri è nazionale e i suoi personaggi – il commissario Montalbano in testa - sono stati un caso narrativo e televisivo per qualità e audience, perciò non si può ignorare questo galantuomo siciliano che, negli ultimi trent’anni, ha guidato le classifiche di vendita, ha salvato più volte i dati di ascolto della RAI e ha scritto tanto e bene. Letteratura di consumo, certamente, ma anche di buona qualità.
Il ’25 sarà, infine, l’ottantesimo della fine della Seconda Mondiale, quindi l’anno sarà scandito dagli ottant’anni del 25 aprile, di Aushwitz, dell’atomica su Hiroshima e Nagasaki. Saranno date intorno alle quali ci saranno memoria e polemiche, come ormai capita sempre. Perché quando si tratta di storia, anziché unirsi per capire, non si fa altro che dividersi e litigare. Riusciremo a uscire da questo copione già scritto ora che siamo entrati nel secondo quarto del XXI secolo?